(Konkurrent/Wide 2005)
Nel 2003 i Karate giravano l’Europa con il Some Boots Tour e passando per l’Olanda, la Konkurrent, etichetta-distributore locale, ha invitato Geoff Farina e soci nei suoi studi con i soliti compromessi: due giorni di registrazione a disposizione per immortalare situazioni altrove inedite. Nel dodicesimo pesce, i Karate suonano otto cover “pescate” in periodi e scene dissimili ma equiparate da un’oggettiva e lucida critica antiamericana, scomodando i cosiddetti nomi “grossi” della pur nostra America, riuscendo a render propri pezzi del calibro di Strange Fruit di Billy Holiday, Tears Of Rage di Dylan e A New Jerusalem di Mark Hollis; (s)personalizzati a tal punto da non distinguerli dal repertorio autografato. Dopo avere omaggiato gli intoccabili è il momento dei semi-dei e dei numi che sicuramente hanno avuto un’influenza sull’attitudine/suono Karate: trattasi dei Beefeater, cavando dal loro repertorio la groovosa Need A Job e dei Minutemen, pagando il pegno con ben quattro cover (The Only Minorità, Bob Dylan Wrote Propaganda Songs, This Ain’t No Picnic e Colors) suonate con ardore funk-punk, dove il nostro si sbizzarrisce in assoli funambolici. La session scorre fluida per tutti i ventun minuti, pur ammettendo che i momenti migliori siano quelli meno incalzanti e nevrotici, dove i toni sono più confidenziali e le atmosfere più jazzy.
Voto: 8
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Autore: danielecintio@hotmail.it