(Jazzaway 2004)
Un trio con sax, (come quello di Sonny Rollins) dalla norvegia. Il jazz dal nord ci riserva sempre sorprese inconsuete e piacevoli. In questo caso i tre improvvisatori (Kjetil Moster al sax tenore, Ingebrigt Haker Flaten al contrabbasso e Thomas Stronen alla batteria) riescono a mescolare suoni caldi in salsa free jazz.
Molti gli omaggi: i più notevoli a Gato Barbieri, Paul Auster e Joe Maneri. Un miscuglio di fraseggi free che esplorano in maniera coerente temi non banali e mai stancanti. Nel primo pezzo (Trinity) c’è un sapore caldo, mentre nel secondo (Locked Room) dedicato allo scrittore di New York, sentiamo tensioni che fanno pensare in certi punti ad Anthony Braxton. In Swing It Baby! i tre danno prova di conoscere le basi su cui il jazz si fonda: il loro swing non perde mai di freschezza e di voglia di rischiare. Non manca la ballata (Lush) e la lunga suite (Suite for Marge in quattro parti).
Anche se a volte è impegnativo ascoltare free jazz per molto, i Trinity riescono a non essere mai banali e a non esagerare con i tecnicismi fini a se stessi. Complimenti a tutti e tre!
Contatti:
kjetil@moester.no
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tstronen@online.no
Voto: 9
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