(Autoprodotto 2005)
Dopo un demo e una intensa attività live che li ha visti “aprire” anche per i Karate, esce il debutto autoprodotto dei Camera 237, esponenti di punta della florida scena musicale che si è venuta a creare negli ultimi tempi a Cosenza.
Complice la registrazione di Fabio Magistrali, “Vectorial Maze” riesce a catturare alla perfezione l’energia e l’intensità emotiva che il gruppo sprigiona dal vivo.
Addentrandosi nel labirinto musicale allestito dai quattro cosentini infatti si viene subito travolti dalla potenza comunicativa e fortemente evocativa della loro proposta: musica strumentale che alterna momenti più impetuosi ed aggressivi, fatti di dissonanze, crescendo emotivi e deflagrazioni chitarristiche, a momenti più dilatati ed ipnotici che mantengono un ispirato gusto melodico e risultano davvero toccanti.
I riferimenti più immediati sembrano essere il Post-Rock dei Mogwai (per le frequenti saturazioni delle chitarre) e degli Slint di “Spiderland” o i Massimo Volume di “Da Qui” (in certi passaggi più meditativi) ma comunque le 9 tracce del disco mettono in luce maturità, personalità e capacità tecniche davvero notevoli per un gruppo all’esordio discografico.
Dalla iniziale Camera n.77, passando per R_rum/rvm, Camera n.11, Camera n.55 e Camera n.88 (la migliore secondo me) fino alla conclusiva Camera n.66, tutto il disco è bellissimo e dotato della capacità di emozionare e catturare fin dal primo ascolto mantenendo sempre viva l’attenzione.
Voto: 10
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