(American/Columbia 2005)
Ritornano i System of a Down con il primo di due album gemelli (l’uscita del secondo, “Hypnotize”, è prevista per novembre) registrati e missati alla fine del 2004.
Gli elementi che hanno fatto la fortuna dei quattro Losangelini ci sono ancora una volta tutti: la musica potente, veloce e frenetica come un ibrido di Metal e Hc, il cantato schizofrenico di Serji Tankian, le divagazioni Folk e tzigane (a ricordare le loro origini armene), i testi densi di ironia e cinismo, le invettive contro il sistema americano.
Le novità sono date dall’uso di riff e strutture più pesanti, quasi thrash-metal, nei primi pezzi del disco (B.Y.O.B., Revenga, Cigaro e This Cocaine Makes Me Feel I’m on this Song) e da una molto più attiva partecipazione al cantato, rispetto agli album precedenti, del chitarrista e songwriter Daron Malakian.
Fra tutti i brani spiccano il tour de force di B.Y.O.B. (Bring Your Own Bombs, duro attacco a mr. George Bush), Radio/Video che inframezza le consuete scariche di violenza con un ritornello Reggae (!), Question! e Sad Statue le cui aperture melodiche rimandano alle atmosfere di “Toxicity”, la potente Cigaro e la ballata finale Lost in Hollywood, cantata interamente da Malakian.
Non meglio di quanto fatto in passato ma comunque il solito onesto e coinvolgente disco dei S.O.A.D..
Voto: 7
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