(No Idea Records 2004)
Sesto episodio sulla lunga durata per i texani J Church, attivissima punk pop-rock band sulla scena sin dai primi anni ’90 e uscita anche dalle nostre parti, qualche anno fa, con un 7″ per la Love Boat Records.
Le sette tracce del disco si muovono sulle coordinate dei precedenti album, con testi impegnati di matrice anarchica supportati da un mix di impeto e melodia tipico del punk californiano dello scorso decennio, penso a band come Nofx o Offspring (Overconfident o la lunga invettiva socio-politica della conclusiva title-track, che ricorda The Decline di Fat Mike e soci), ma condito con dosi di indie rock (la voce a volte strascicata alla Dinosaur Jr.), power pop (i Foo Fighters più soft, quelli del terzo album) e lo-fi (Austin’s Shitty Limits è quasi un plagio della Stereo dei Pavement…), tutte spezie che lo arricchiscono in contenuti strettamente musicali (niente di sconvolgente, ma almeno ottime linee melodiche, mai banali pur nella loro semplicità) e lo elevano al di sopra della sterminata massa corporate punk che, ahimè, gode ancora di ottima salute.
Voto: 7
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Autore: alealeale82@yahoo.it