(Recycled Music 2004)
L’intrascurabile vantaggio dei gruppi che si approcciano al mondo con una forma post rock e’ che nel caso si finisse per mancare dell’ originalità necessaria per distinguersi nella densa marea di colleghi contemporanei e predecessori, si avrà sempre l’alibi di essere sempre e comunque estasianti per le orecchie e per il corpo di chiunque si ritrovi nel raggio d’ascolto. I Vancouver per che questo accada hanno tutto il necessario, la giusta abilità e precisione nel ricamare arpeggi, martellare il basso, sfiorare i piatti ed esplodere ai tre quarti del brano. Nonostante all’ascolto nascano spontanei decine dei consumati paragoni del genere, l’album si rivela come una mezz’ora di musica piacevolmente composta, che di sicuro suonerebbe meravigliosamente live, in un posto scelto con la stessa cura con la quale sono scelti i suoni. Vista la bellezza ammaliante di questi ultimi, provo un certo fastidio per la presenza della voce che si sovrappone alla metà dei brani, che finisce per prendersi a forza il primo piano continuando a dare la sensazione di essere fuori luogo (un altro elemento che porta inevitabilmente ad un paragone nazionale). In ogni caso meritevoli di attenzione, anche in un promettente futuro.
Voto: 10
Link correlati:Recycled Music
Autore: ambra.g@gmail.com