(Ristretto / Grain Of Sound 2005)
Trattasi di Nuno Moita per la portoghese Ristretto, e se non è un doppio debutto poco ci manca, vista la limitata esposizione di cui hanno goduto finora artista ed etichetta prima di questo cd-r da 5”. Realizzato col semplice ausilio di un laptop ed un minidisc, rappresenta uno spaccato di modernità sonora, come se la musique concrete viene a scontrarsi con il noise e l’elettronica più sperimentale, non a livelli di terrorismo sonoro, ma neppure troppo facile all’ascolto.
I vagiti in Pack A Memory fanno sorridere (elettronica nella culla dei neonati del futuro?), troppo ardita per essere una ninna nanna, melodia decomposta e affatto rilassante, buona però per un pubblico più adulto. Keep Frozen si basa su un tema minimale di pianoforte che ben si accompagna agli effetti di disturbo in fondo (e tutt’intorno, vista la massiccia consistenza), scheggia di una suite postmoderna, colta e un po’ irritante. Riuscito bene anche il lavoro di manipolazione del suono in Stalk, loop microscopici, delay e tanto riverbero per generare una sensazione di implosione, come se il brano restasse imprigionato in se stesso.
Le pulsazioni di Ground Power #4 sono fredde, la struttura si dilata e contrae continuamente senza prendere una direzione precisa, l’impressione è che sia immobile, inutile tirar fuori gli Autechre per un paragone, improponibile, ma che rende appieno l’idea della matrice di ‘Orange Book’.
Il rischio in casi come questo è di gettarlo nel pentolone del già sentito o addirittura di bollarlo come scontato anche quando c’è realmente qualcosa di buono, e Moita pare giocare proprio sul filo, dosando con parsimonia gli elementi di interesse all’interno di brani in apparenza ripetitivi.
Solamente un primo passo, breve ma non stentato, dell’artista per elaborare (o meglio definire) un proprio flusso sonoro; dell’etichetta nel tentativo di conquistare fiducia e porsi come garanzia per l’ascoltatore.
Voto: 6
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