(Glitterhouse / Venus 2005)
“Paal Flaata potrebbe anche leggere l’elenco telefonico di Mosca e il risultato sarebbe comunque splendido”. Già, una volta tanto che i bollettini promozionali pur esagerando un po’, non mentono. “Rain” è la seconda fatica solista del vocalist della migliore band norvegese, oramai defunta ma ben presente nella memoria dei fan, i Midnight Choir.
Anche in questo caso, siamo dalle parti dell’american roots music più però sul versante pop, da Hank Williams ai Lambchop passando per Scott Walker. Ciò che emerge comunque da questi undici brani (più bonus track) è ovviamente la voce del norvegese, oltre a una non comune capacità di scrittura musicale, merito quest’ultimo di Ben Lorenzten e Christian Nystrom.
Tra i pezzi migliori, Right Next To Nothin’, con la doppia voce di Alexandra Braeten, il singolo Don’t You Walk Away e la rock ballad Wolf’s Eyes, illuminata dalla chitarra di Lars Havard Haugen, considerato il più bravo axeman norvegese. Brani la cui tonalità echeggia la cover color seppia di “Rain” ma che mai appaiono inutilmente noiosi e melanconici.
Questo “Rain” precede il solo debut “In demand” del 2002 e ancor prima i cinque album dei Midnight Choir tra cui l’acclamato (e venduto) “Amsterdam stranded”.
Voto: 8
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