(Erasered Project Studio/2005)
Non pretendono molto questi Dakota. Pretendono solo di fare del buon rock’n roll e, ve l’assicuro, ci riescono alla grande. I quattro ragazzi maceratesi ci offrono un bel piattone a base di dieci canzoni nelle quali c’è un po’ di tutto quello che rimanda alle origini del rock. Si va dal country diE Un’altra Notte a pezzi di chiara ispirazione “Hendrixiana” come Vivere e Ridere, passando per il blues della traccia fantasma fino ad arrivare a sonorità più anni’90 alla Pearl Jam, come Attento.
La ciliegina sulla torta però i Dakota Bus ce la danno con L’outro, che, grazie alla voce strepitosa di un blues-man la cui identità è ancora sconosciuta, ci fa viaggiare fino alle bettole più remote dell’Illinois a bordo di un autobus targato…” Dakota”.
Molte sono le cose da apprezzare di questo quartetto: le chitarre di Stefano Giampieri (chitarra solista e cori), semplici ma di sicura efficacia, senza strafare e con ottime scelte; la voce di Luca Ballesi (chitarra ritmica e voce) potente e roca come insegnano i buoni e vecchi “Creedence”; il preciso basso di Valerio Lafontana (basso elettrico e cori) che supporta bene il resto del gruppo. Uniche pecche sono date dalla batteria da una parte, che con scelte superflue e poco decise a volte fa perdere potenza al gruppo, e dall’altra da alcuni vocalizzi un po’ troppo “alla Vasco” ai quali a volte si lascia andare il cantante (ma d’altronde un po’ del Blasco è in ognuno di noi…eeeeeeeeehhhhhhh).
Unico consiglio che posso dare ai nostri, è di diventare un po’ più aggressivi e di sporcare la loro sonorità, che non guasta mai. Insomma picciotti, bravi e continuate a roccheggiare.
Per contatti:stefanogiampieri@libero.it
Voto: 8
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Autore: paccadeporcu@yahoo.it