Pop Estivo Per Tutti I Gusti.
Di Michele Benetello
DOGS DIE IN HOT CARS – Lounger mCd (V2)
Tratto dallo sbalorditivo Please, Describe Yourself, album che ha fatto conoscere le profonde sfaccettature del mondo DDIHC, Lounger viene a porre un ulteriore tassello nell’alfabeto XTC così profondamente radicato nei nostri. E’ proprio la banda di Partridge il referente più prossimo di questi accreditati eredi. Atmosfere Black Sea, visioni pop, chitarre Generals & Majors e una buona conoscenza dei meccanismi che governano una grande canzone. Tra tutte le nuove band Dogs Die In Hot Cars è certamente la più intrigante per dignità sonora e per parentele di lusso. Buonebuonissime anche le psico narcosi di Good Grief e il levare zuccherino di Mandarins.
www.dogsdieinhotcars.com
THE VACATION – Destitute Prostitutes mCd (Echo)
Terzetto innamorato in egual misura di certo hard rock che di cafone teneva gli sberleffi e di suoni che hanno forgiato i 70es. Sono tra i preferiti dai Jet e non si fatica a capirne il motivo con quei ganci glam e quel nulla sotto vuoto che spinge per uscire. Certo, una canzone è poco per dare un giudizio completo, ma è anche vero che il buongiorno si vede dal mattino. E oggi piove.
jon@stationtostation.co.uk
kate@rapture.co.uk
THE OPEN – Never Enough mCd (Loog)
Se vi sapete accontentare troverete buoni spunti in questi sbarazzini tagli di capelli, pronti ad accodarsi alla Keane mania (che già si accodava ai dimenticati Geneva) spurgando quel pizzico di chitarre in più. Così non fosse, passate pure ai …
THE FEATURES – Leave It All Behind mCd (Universal)
Avranno rotto i coglioni con il suffisso The? A far la fila poco conviene se ti accodi quando i fuochi d’artificio sono già alti nel cielo. Presto hanno fatto le major ad ampliare il proprio rooster con decine di nuovi gruppi; ultimi ma non ultimi The Features, che almeno hanno buona vista, organetti Stranglers, accenni Fleetwood Mac e della sana eccentricità che si attociglia discretamente bene nelle spirali armoniche. Come si capta in Walk You Home, ovvero quella che una volta si sarebbe definita side b e che oggi – in tempi di anoressia sonora – si prende come manna.
www.thefeatures.com
RISING TIMES – All The Way mCd (autoproduzione)
Giovanissimi, accolti sotto l’ala di una potente agenzia, pronta a lanciarli nel marasma brit appena si saranno fatti le ossa. E all’ascolto di All The Way non si fatica a credere che presto potrebbe spuntare un’etichetta pronta ad investire sonanti sterline, sempre che gli sguardi allucinati degli A&R non decidano che stanotte si cambia trend; intanto l’esordio al Barfly ha suscitato ammirazione tra gli addetti ai lavori convenuti…La musica, dite? Immaginate i Supergrass prodotti da Butch Vig. Yummm! E dunque talmente promettente che nessuno se li filerà, dacchè pop e non avanguardia Girmi.
ben@hardzone.co.uk
www.hardzone.co.uk
www.risingtimes.co.uk
CRASH CONVENTION – Patrick ‘O Neil mCd (Irresponsible)
Quante volte i matrimoni nascono male già sulla carta….I due nanosecondi di notorietà avuti dai Crash Convention sono sgorgati più per aver avuto in regalo due tracce da Carl Barat dei Libertines che per meriti propri. Che sono scarsetti anzichenò dacchè ciò che esce dalla title track è una poltiglia come se Slash provasse a rifare Neil Young. Meglio va con Making Faces (scritto di loro pugno), dove almeno i Libertines li scimmiottano davvero. Chiude Keep It Shut in versione live. Altro che matrimonio, qui ci vuole la Sacra Rota.
www.crashconvention.com
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DOLOROSO – Killer Calm Ep 12” (Trial&Error)
La Trial&Error è un’etichetta speciale, dal rooster parco ma con un’altissima qualità. E i Doloroso sono una band incredibile. Detto questo, forse qualcuno ne ricorderà la precedente incarnazione, visto che due membri su cinque provengono dai Simian, gruppo dalla breve ma intensa attività qualche luna orsono. Si pronostica sempre gran futuro a gente che riesce a coniugare con facilità soft rock e Badalamenti, sfuggendo su tangenti House Of Love, Spiritualized e This Mortal Coil. E’ pop, ma è nero ed è spruzzato di zuccheri a velo dalla pesante impronta britannica. Radio Silence è un ottimo paesaggio a tinte scure, per il quale gli Interpol (ronf!) sarebbero disposti ad uccidere; The Copy Cat Code gira su se stessa portandosi appresso spore Adorable e Rialto mentre Line The Stars Up è Tindersticks assieme a Battisti in immersione. Doloroso è – a dispetto di un nome infelice – meraviglia della quale dovremo tener conto. Presto.
www.trialanderrorrecordings.com
lauren@dogdaypress.com
nathan@dogdaypress.com
LIONS & TIGERS – Pure And Applied 12” (Trial&Error)
E continuiamo allora sulla Trail & Error dacchè anche questi compagni di scuderia perseguono i medesimi risultati dei Doloroso, nella spasmodica ricerca della perfetta melodia triste. Home/Movie è una lacrimuccia Sound; A Classical Education viaggia tra Mogwai e Spiritualized mentre del pop estroso e marziale viene declinato nella title track. E poi. E poi l’autentica meraviglia di San Sebastian, laddove 70, 80 e 90 s’accompagnano. A chiudere la pacatezza jazzy di Toca Su Guitarra. Vi sono i Ride, gli Adorable, i Chameleons, gli Heart Throbs, gli Echo & The Bunnymen. Vi sono i Lions & Tigers. Fate presto che sta andando via come il pane.
POLLEN – Def.Con mCd (PollenMusic)
Vi piacciono i Muse? Bene, qui c’è la versione aggiornata e il primo clone riconosciuto. In tre tracce.
www.pollenmusic.com
jane@shmanagement.co.uk
STROMBA – Giddy Up mCd (FatCat)
Oltre le frontiere della DFA con un melting pot che risucchia be bop, black music, New York 1980 e carnali intrecci ritmici. Stromba è Konk, è hip hop a Sheffield, Factory Dance e jazz nella giugulare. FatCat se n’è accorta e l’ha spiegato alle masse, mettendoci Pig Bag, ESG, bonghi drogati e bassi infiammabili. Giddy Up è un inno (in due versioni) che incula i Rapture; Septic Skank ha Adrian Sherwood nel ragù. Da avere.
Distribuisce Wide.
www.fat-cat.co.uk
LUXURY CARS – The Heart Of The Matter mCd (Biphonic)
Luxury Cars è l’elettronica del ritorno, un debutto da gente che proviene dal rock e si inguaia nei samplers. Deliziosa la title track, un ragga electro dal salmodiare Blur, ma ottimi anche gli scintillìi di Out Of Focus e lo sbocciare di The Miracle Year. Aguzzi lo sono, eccentrici pure, ora – con un paio di tracce ben assestate, e uno smanopolatore di lusso dietro il mixer – si potrebbero udire grossi ronzìi.
www.idriveluxurycars.co.uk
www.biphonic.co.uk
BOZILLA – This Is Not New Sound mCd (EOTMC)
Anche i Bozilla sfrangiano campi electro-magnetici, sbilanciandone i suoni sul versante più poppettaro, sulla scia dei vituperati 80es. Insomma, se non siamo su frullati Silicon Teens poco ci manca visto che The Box That Got Away, la title track e Awkwardly Dance zompano tra Electroluvs (ma senza la carica dirompente di quest’ultimi), B-Movie e Garbage. C’è (poco) altro, tipo la versione lo-fi senza tette di Madonna ad ergersi in Back Now e Fingernail.
www.bozilla.co.uk
www.eotmc.com
bozilla@eotmc.com
NOBLESSE OBLIGE – Bitch/Daddy (Don’t Touch Me There) 7” (UHU)
L’altra sorpresa mensile è data dalla sporca coppia Noblesse Oblige, transalpini trapiantati a Londra e ora al debutto con un 45 giri fangoso. Bitch è un bitume dance dove convergono Slits, Elli Et Jacno, LCD Soundsystem e Plastic Bertrand, mentre Daddy (Don’t Touch Me There) ha un piglio disco da Ze Records e gran perforare. Ottimo per piste da ballo illuminate e per ascolti casalinghi a tutto volume in mezzo al traffico delle Chicks On Speed e/o Bush Tetras.
www.noblesseoblige.co.uk
BLACK NIELSON – Love Song To Chan Marshall mCd (autoproduzione)
Se nei vostri scaffali non sapete cosa inserire tra i Coldplay e gli Elbow, forse la risposta sta tutta qui. Mancano ancora di nerbo i Black Nielson, nonostante cinque anni di gavetta e alcune uscite, laddove la costruzione armonica risulta sufficientemente originale, perdendosi però nel mood del pezzo. Poca anima, insomma, e non sfuggono alla regola nemmeno le liturgie di We’ve Got Time e It’s Always A Parade.
www.blacknielson.com
www.bru-ha.com
PARK ATTACK – Park Attack Ep mCd (Oscarr)
Staffilate hard, sciabolate di vetusti synth, gorgoglìi e urla belluine. Questo il semplice menù dei Park Attack, tra punk che non è più tale e post-qualcosa; sono assalti da 120 secondi, brandelli sonori dove Lydia Lunch diviene sanguinolenta (What Wave; I’m Gonna Storm The Citadel Of Your Womanhood!), o dove il blues infognato nella No New York si infilza su spiedi blasfemi (Switch The Switch). Qualche accenno pop borbotta nelle ottanticherie di Delta Smelter o nel – come chiamarlo, blip rock? – di Coma Baby Lives. Chiude il mastodonte Tongue’N’Groove dal rifferama heavy. 16 minuti d’ansia, come se gli Hawkwind scopassero con Black Dice, Arto Lindsay e i Boredoms. www.oscarr-recordings.com
www.tigersushi.com
THE EVENINGS – Evenings Ep mCd (Concourse)
Ecco invece una gradita sorpresa dopo tanto ostico auscultare; Evenings è quintetto di Oxford formatosi alla fine del 2001 con la precisa intenzione di esplorare un mondo fatto di elettronica povera, laddove i grooves si intrecciano in astrusi yodel, dove l’hip hop si sfrangia in filastrocche (Let’s Go), dove si impastano ritmi (I Didn’t Remember), dove la trance fonde Squarepusher (See For) e dove ottimi frattali di sonico drum and bass lambiscono il pop (Confuse And Destroy). Grande band. Grande disco.
www.theevenings.co.uk
stuart@theevenings.com
mark@theevenings.com
FLAMING STARS – Stranger On The Fifth Floor 7″ (Vinyljapan)
Riuscite ad immaginare i Libertines con Jarvis Cocker al posto di Pete? No? Provate i Flaming Stars e ne gusterete l’ebbrezza. Banda ormai giunta al sesto album e criminalmente sottovalutata un po’ ovunque, ma che oggi riescono a sfoderare il pezzo più bello di carriera. Strano avvitarsi, quello delle loro melodie – registrate ai famosi Toe Rag Studios – dove la title track è un anthem di decise proporzioni che non fatica ad inerpicarsi nella nostra playlist. Schegge garage, com’è d’uopo, invece in New Hope For The Dead, quivi in versione live.
office@vinyljapan.com
www.vinyljapan.com
OMERTA – Everyone Is Frozen mCd (Northern Ambition)
Spuntati dal nulla da un’underground inglese che mai ha respiro, gli Omerta escono con due tracce di ‘solito’ pop inglese. Quello che mesce Verve, Keane e produzione aperta. Nulla di rivoluzionario, ma la title track non avrebbe difficoltà a raggiungere la sommità delle classifiche, grazie al suo girovagare di tastiere e a un crescendo saltellante, mentre Learn To Love The System è una sorpresa coi fiocchi, ovvero un techno pop che non fa prigionieri e che mai ti aspetteresti dai paffutelli. Vicini per indole agli altri sconosciuti talenti 100 Bullets Back. Sempre buone cose da un’Inghilterra mai doma.
info@omerta.co.uk
www.omerta.co.uk
www.northernambition.com
info@northernambition.com
THE BEAT UP – Alright mCd (Fantastic Plastic)
Sono sulla bocca (e negli stereo) di tutti. Svenano Dead Boys, glam e garage su scudisciate hard. Fantastic Plastic punta moltissimo su di loro e Black Rays Defence (l’album) ha avuto imprevista visibilità. Dal vivo li danno per tostissimi – e non si stenta a crederlo – eppure non riesco a trovare un grammo di emozione che sia uno. Meglio i Bellrays, se dobbiamo attraversare questi lidi. Produce Kevin Shields, ma non si sente.
www.fantasticplasticrecords.com
HELP SHE CAN’T SWIM – I Don’t Need You mCd (Fantastic Plastic)
Questo invece è l’altro cavallo di razza nelle scuderie Fantastic Plastic. L’irruenza, rispetto ai precedenti, è più solida e meglio incanalata, maneggiano velocità – pur rispettando i limiti – con garbo e si sente che si divertono un sacco. La potenza degli Help She Can’t Swim viaggia tra Ikara Colt e primi Bis, doppiando posti di ristoro dissonanti e Fall-osi quanto basta per non far distorcere il naso ai puristi. Ecco che allora la title track ha un semplicissimo gancio pop; L.A. Ain’t No Great Place To Be sale e scende sulle nevrosi e Small Boy On A High Building ulula alla luna.
ZERONIC – I Feel mCd (Inkmusic)
Crescono moltissimo e a sorpresa nel breve volgere di due singoli questi Zeronic. Le quattro tracce di I Feel riportano ai fasti di Adorable e House Of Love; e dunque epica e chitarre chiaroveggenti nella title track e in The Quiet Life, morsi sexy in Zero e solo in If You Think You Are si lasciano andare a qualche Muse-eria di troppo. Ognimmodo lavoro davvero godibile.
info@artistsolutions.de
frank@absolutanders.de
www.zeronic.net
LYCA SLEEP – Closer In mCd (Genepool)
Diorama Breathless e fumogeni da smilzi Pink Floyd nel nuovo singolo di Lyca Sleep, banda che già ci aveva colpito (e di cui parlammo) soltanto pochi mesi fa. Lunghe spirali psycho lisergiche che in Inches Of Air e nel Ric Peet Remix di Closer In/Paper Hearts raggiungono l’impalpabile apice. E’ proprio un bel Breathless rimembrare.
www.lycasleep.com
lycasleep@aol.com
evomgt@aol.com
www.genepoolrecords.com
THE KBC – Trippin’ 7″ (High Voltage)
Rock dalle coordinate oscillanti tra new wave d’antan e suoni che vorrebbero sembrare nuovi ma che fanno parte della gloriosa tradizione britannica, dove la title track pare una crasi tra Siouxsie e Franz Ferdinand mentre Day Of Disillusion usa tappeti elettronici per correre meglio tra le vie di Madchester. Bell’oggetto. Cresceranno?
info@fistalpr.co.uk
rich@highvoltage.org.uk
THE CHERUBS – I Go To Whom I’m Dressed For mCd (Cargo)
Club Hoola Hoops’ Walls è il nuovo singolo dei Franz Ferdinand. Anzi no. Cherubs è congrega geniale, usa gli stessi diagrammi sonori ma riesce allo stesso tempo a distaccarsi dai più famosi colleghi con un’astuzia e un carattere che ha del miracoloso. Personalità decisa Cherubs, che solo incidentalmente ha trovato la banda di Kapranos a calpestare le stesse impronte; i più distratti li liquideranno come un clone (e pure nel timbro vocale sorprendentemente simile, potrei anche accodarmi), perdendosi però ganci melodic, tiro, spensieratezza, dinamica, nervo e idee chiare. Un singolo di meraviglie intelligenti dove anche This Awful Morning è un luna park a sei corde. V’è in giro anche l’album…
www.cherubs-hq.com
info@cargorecords.co.uk
LONGCUT – A Quiet Life mCd (Deltasonic)
Dieci a uno che tra qualche settimana (diciamo dopo le vacanze estive), a qualcuno salterà in mente di votare i Longcut quale migliore speranza del nuovo rock inglese e si aprirà la solita isteria legalizzata. A dir la verità già si annusa qualcosa nell’aria e dubito sia pulviscolo che si basa soltanto sulla mistura sonica della manciata di tracce finora edite da questi Longcut. L’ovvia domanda che impaziente vi sta per uscire dalla favella ve l’anticipo: nulla di nuovo o particolarmente intrigante. Se volevate i novelli Interpol (ommaiggggoddd!) probabilmente ve li portate a casa con A Quiet Life, un miscuglio dove Joy Division, Colder e new wave modaiola cozzano. Meglio allora l’esplodere di DVT, dove grondano magniloquenze liverpooliane e grappoli da ultimi Radiohead, o ancora la new wave da copisteria di Dead Man che omaggia Theatre Of Hate e Chameleons. Prima di sparare il colpo di grazia aspetto l’album.
www.thelongcut.com
www.makepovertyhistory.org
www.deltasonic.co.uk
SAINT ETIENNE – Side Street mCd (Sanctuary)
Una delle band più importanti degli ultimi 15 anni; i Saint Etienne – al pari di Deee Lite – sono un gruppo del quale si sottvaluta l’importanza e la portata nello scacchiere del pop odierno. Trio che ha saputo spargere semi in abbondanza e in un ventaglio che può comprendere Lali Puna, Cardigans e decine di altri figliocci. Ritornano oggi, dopo uno iato di alcuni anni (da recuperare il volume da loro curato per la collana The Trip) ed è sempre un bel sentire. Morbide ed avvolgenti atmosfere quasi brazil lounge (ma fatte dai Saint Etienne acquistano tutt’altro sapore rispetto alle esoticanze di quarta mano che giornalmente ci vengono spacciate) in Side Street, un Nick Drake mod con drum machine su Leyton Art Inferno e dell’electro obliqua in Got A Job. Raffinati, intelligenti. E sempre un passo avanti. Qui Fox Base Alpha: chapeau!
www.saintetienne.com
www.sanctuaryrecords.co.uk
SOHO DOLLS – Stripper mCd (Loserfriendly)
Vi siete mai fatti la fantadomanda di come potrebbe suonare Gar Glitter se rinascesse oggi donna (e quindi gli piacessero comunque i ragazzetti) e volesse fare dell’elettronica? No? Nemmeno io. Almeno finchè non mi è capitato tra le mani il nuovo singolo delle terribili inglesine. Glam rock electro di buona lega e dai capelli cotonati, buono per disco, spiagge e dj set in scantinati umidi. Dannatamente buono anche l’oscuro percuotere goth di 17. Astenersi fighetti e zoccolame di lusso.
www.thesohodolls.com
www.lserfriendlyrecords.com
www.sohodollsmanagement@hotmail.com
WE ROCK LIKE GIRLS DON’T – I Just Wanna Stick My Head In The Bass Drum mCd (Distort)
Sono solo in tre, e fanculo a chi lo chiama sesso debole. Queste spaccano come delle ragazze non farebbero mai. Nirvana meets Runaways meets Blue Oyster Cult. Scuotete i lunghi capelli sotto il palco e parcheggiate l’Harley dove nessuno ve la possa rovinare. Se vi piace il puro e semplice hard rock (o rock hard) I Just Wanna Stick My Head In The Bass Drum (che segue di poche settimane il debutto Rock And Roll Freak) è farina per le vostre borchie.
www.werocklikegirlsdont.net
werocklikegirlsdont@hotmail.com
HELEN LOVE – The Bubblegum Killers Ep mCd (Sympathy)
Lei, invece, è un genio. Un fottuto e inarrivabile genio. Ma di quelli veri, di quelli che nessuno ha mai preso in considerazione e che magari tra quindici anni qualche buonanima ne riscoprirà il valore. Helen Love ha orami oltre dieci anni di carriera alle spalle, una marea di singoli sparsi in ogni minuscola etichetta del pianeta e una ricetta tanto semplice quanto – appunto – geniale e pericolosa: omaggiare i Ramones. Sempre e dovunque. Da anni la tenera Helen farcisce i titoli delle sue canzoni con riferimenti a Joey e ai fratellini, assorbendone pure i tre accordi tre e mettendoci dei canditi adolescenziali. Nemmeno stavolta si lascia scappare l’occasione, e allora via con venti minuti di party sfrenati da rock and roll high school, dove Debbie Love’s Joey è un anthem da lacrime; A Boy Like You DEVE essere un successo (DEVE!); Better Pop Your Bubblegum è Bis che incontra i Denim e Wigwam Bam è il semplice frutto di ciò che un appassionato di rock and roll dovrebbe volere. Un genio, un fottutissimo genio… www.helenlove.com
www.sympathyrecords.com
THE RAKES – Retreat mCd (V2)
Quando leggerete queste righe saranno già passati in Italia per una breve puntata e probabilmente – se capitate per Albione – saranno su mille e mille manifesti. Da tempo si parla di rakes come ultimo tassello di una lista che ha portato a vendite eccezionali gente come Futureheads, Maximo Park, Bloc Party e Kaiser Chiefs. Già antipatici dunque e non per meriti propri; vero è che nei quattro pezzi dell’ep non v’è un minuto che non faccia fibrillare e scorrere il sangue con un tiro apocalittico. Dalla title track che già immaginiamo nella top20 alle occhiate dell’Arciduca di Dark Clouds passando per il bel dinamismo di Strasbourg (precedente singolo) e alle staffilate di Just Got Paid. Mettiamo dunque da parte le prevenzioni, questo è un pezzo da novanta, anche se molto ci costa ammetterlo, che di fighetti ne abbiamo le tasche piene.
www.therakes.co.uk/
phil@cecmanagement.com
PLAYLIST
HELEN LOVE – The Bubblegum Killers Ep
NOBLESSE OBLIGE – Bitch / Daddy (Don’t Touch Me There)
THE CHERUBS – I Go To Whom I’m Dressing For
LIONS & TIGERS – Pure And Applied
THE RAKES – Retreat
THE EVENINGS – The Evenings Ep
FLAMING STARS – Stranger On The Fifth Floor
DOLOROSO – Killer Calm Ep
SAINT ETIENNE – Side Street
SOHO DOLLS – Stripper