(Locus Of Assemblage 2005)
Cornucopia è l’espressione musicale del duo composto da Jorge Castro e Claudio Chea, entrambi di origini portoricane, rappresentanti di una delle (ormai non più tanto) lontane periferie elettroniche.
‘C. Works’ ripropone il loro primo (e fino ad ora unico) lavoro intitolato proprio ‘C’, pubblicato nel 2002 e limitato a 100 numerate a mano (!!!). L’edizione qua presentata prevede però l’aggiunta di un secondo cd, contenente i remix realizzati dagli artisti chiamati a raccolta in questi due anni per rielaborare il suono originale dei due americani.
Il primo disco è occupato interamente da una lunga traccia, oltre 37 minuti di drones, effetti ambientali, elementi noise e suoni della natura (selvaggia) alternati con un andamento abbastanza ciclico, e quindi anche piuttosto banale.
Qualcosa di meglio la si intravede nel secondo cd, sia per il suono più variegato, vista anche la natura eterogenea dei vari brani, sia per la non secondaria possibilità di poter comodamente saltare alla traccia successiva senza doversi affannare all’ascolto come nel caso precedente.
Data la notevole quantità del materiale a disposizione dei musicisti che si sono cimentati nei remix, ci trova davanti a frammenti estratti (per fortuna) da punti totalmente differenti del primo disco. Diverse angolature di un unico scorcio sonoro che, vuoi per il talento adoperato in fase di (ri)composizione, vuoi per il piacevole effetto di contrasto dei diversi e personali stili, convince più dell’opera originale. Come nella traccia 9, To See Cedars, versione di Dull Drv, calma ed eterea come certe produzioni Mille Plateaux che si fatica a collocare insime a Caustic Sermon On A Shattered Cylinder, opera di Black Sand Desert, fautori di un noise estremo e un po’ sgraziato. L’accompagnamento ad un‘ipotetica pellicola horror è forse l’unico filo conduttore che dal rumorismo di I/C/U (Intensive Care Remix) di Omei potrebbe condurci sino al minimalismo stratificato di Francisco Lopez e la sua Untitled #139.
Alcuni la chiamano addirittura “arte del remix” altri la bollano come “semplice lavoro di computer”, resta il fatto che, come in questo caso, ogni tentativo di rielaborazione si distanzia dall’originale nelle stessa misura in cui ne dipende e senza il quale non potrebbe esistere.
E se poi a qualcuno non piace il suono dei Cornucopia beh, c’è sempre il cd bonus. Almeno quello….
Voto: 5
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