(Acuarela/Wide 2005)
Il quarto album in studio per gli Xiu Xiu consacra definitivamente (se ce ne fosse stato bisogno) il talento di un gruppo unico nel panorama attuale e per questo infinitamente prezioso.
Ancora una volta Jamie Stewart (ormai attore principale del progetto) ci regala un opera drammatica e toccante, addensando nelle canzoni tutte le sue sofferenze ed i suoi turbamenti esistenziali.
“La Foret” si segnala subito come un disco più omogeneo e coeso (oserei dire pop) rispetto agli episodi precedenti. Messi da parte certi sperimentalismi, la formula è sempre quella di un cantautorato elettro-acustico, figlio della Dark-Wave anni ’80, in cui le delicatezze di chitarra, viola e harmonium vengono squarciate da synth, feedback e clangori assordanti. Il tutto esaltato dal particolare timbro vocale di Stewart che si esprime in splendide melodie decadenti e disperate.
Un disco che inevitabilmente affascina e cattura: che si tratti del synth-pop dai toni epici di Muppet Face (splendida), Pox, e Bog People; dei tetri incubi di Rose of Sharon (probabilmente l’apice del disco), Yellow Raspberry e Saturn (un Noise acustico rivolto ad un certo George…: “I will shoot this arrow right up anus and you’ll taste what we taste…”); o delle più dimesse ed introverse Clover, Ale e Mousey Toy, è infatti difficile rimanere indifferenti di fronte a canzoni di tale intensità e bellezza.
Un “gruppo” fondamentale ed una delle migliori uscite del 2005. Senza ombra di dubbio.
Voto: 10
Link correlati:Xiu Xiu