(Sonig/Wide 2005)
Arriva al suo terzo album e alla corte della Sonig anche questo polistrumentista col pallino del digitale. Nathan Michel non è nuovo a sperimentazioni in ambito avant-pop e questo ‘The Beast’ è la conferma di una vena compositiva oramai giunta all’apice. Dentro il disco convivono gioielli di melodia e di ricercatezza compositiva di raro pregio, 10 tracce, varie negli intenti, dove si affacciano una moltitudine di suoni acustici carichi di melodia che rendono i paesaggi dipinti da Michel straordinariamente abitati. Molte le influenze progressive e i rimandi alla tradizione pop più classica per un insieme che si lascia ascoltare gradevolmente pur nella sua ricchezza di informazioni. L’unico difetto è che in una così vasta mole di materiale non si riesca a focalizzare un carattere preciso, ma forse questo può anche essere un pregio.
Voto: 7
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