(Dreck Records 2004)
Partiamo dall’input in più che contraddistingue questa produzione a sigla AM/PM: la costruzione di un album intero usando come spunto code di brani già esistenti. L’idea è venuta a Radovan Scasascia, architetto e musicista elettronico di origine svizzera, nonchè mente della stessa etichetta, la Dreck, per cui “The Ends I & II” viene dato alle stampe.
I volumi I & II, per un totale di dieci brani tutti denominati The End(!), in realtà, nascondono e racchiudono due precedenti releases, “The Ends I” e “The Ends II” appunto, ormai quasi introvabili e originariamente proposte solo nella versione in vinile.
L’elettronica immerge la serie dei dieci finali in una atmosfera stralunata, quasi svagata, fatta di surreali buchi nel suono, rarefatti frammenti sonori e asfittici beats di base. Più in là (The Ends 11) una delicata sequenze di note di piano sembrerebbe far tornare il tutto in una dimensione più consona agli esseri umani, ma è solo un attimo, che, insieme a pochi altri estratti melodici (The Ends 4), regala gli unici momenti di coscienza.
La conferma della bontà dell’intuizione di Radovan non ha tardato ad arrivare: la consacrazione gli è stata offerta dal noto periodico musicale The Wire, che ha inserito il progetto AM/PM nella compilation The Wire tapper di fine anno 2004.
Risentiremo parlare a breve di lui, questa volta però nelle vesti di Secondo.
Voto: 7
Link correlati:www.dreck-records.com
Autore: carbeman@virgilio.it