(Mutablemusic/Ird 2005)
Piace la presenza della parola Amore nel titolo di questo lavoro.
Amore passionale, movimento continuo ed elevazione, trascendenza ed applicazione,
mai patetico; sempre fieramente combattivo.
Unione diabolica fra la tecnica pianistica stupefacente di Borah Bergman
e la furia ammaliante della leggenda Lol Coxhill al sax soprano.
“Acts Of Love” impiega poche battute per aggiudicarsi la palma provvisoria
di miglior uscita dell’anno in ambito improvvisativo.
Due uomini che parlano lo stesso linguaggio stilistico si ritrovano in uno studio
di Leeds e coadiuvati dal drummer Paul Hession ci spiattellano 43 minuti
di assoluto splendore.
Un rituale quasi, energie fisiche e mentali in perfetto equilibrio, furia e
dissonanza, melodie cristalline e silenziosi incedere notturni; un sogno.
Senso del tempo in espansione, le linee pianistiche di Bergman spaziano in continuo
cambio fra schemi blues e jazz evocando più di una volta l’arte di Bud
Powell e Cecil Taylor, Coxhill da parte sua mette in fila struggenti
filamenti Ayleriani ed accenni alla Sonny Rollins non tralasciando
mai di inserire una sottile vena ironica.
Ovvio che in questa sarabanda armonica il povero Hession si muova sullo sfondo
da comprimario, ma il suo approccio alla fine si rivela determinante bilanciando
meticolosamente sfuriate violente e risonanti distese di cymbal come scuola
Prevost insegna.
Ne viene fuori un affresco sonora dalle mille sfaccettature che si specchia
nel pallido volto della luna, un lungo grido di amore stropicciato che risuona
ancora a lungo nell’aria dopo l’ascolto.
Incantevole e conturbante prova di forza silenziosa e meditativa.
Uno dei dischi dell’anno.
Voto: 8
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