Di Marco Paolucci
Come nelle migliori narrazioni sulla ricerca del Santo Graal, il nuovo numero di Fun House Magazine viene dedicato alla ricerca e riscoperta del grande Lester Bangs, copertina che lo immortala in posa e tutto il resto. Numero semimonografico dedicato alla figura di questo grande giornalista/scrittore americano impossibile da imitare sia nello stile che nella capacità di ingerire lo sciroppo per la tosse che contribuì alla sua morte, si compone di uno speciale dedicato alla critica rock, questo animale strano che tutti noi abbiamo in casa e che quotidianamente nutriamo con continui piatti e piattini composti di parole e giudizi su artisti e ammennicoli vari. Ed ecco i contributi di rigore e di affetto scrittorio e umano di Jaan Uhelszki, una delle fondatrici della rivista Creem dove Lester vergava i suoi racconti in forma di recensioni di dischi e Robert Matheu l’attuale direttore della rivista. Inoltre con Jeffrey Morgan, altra penna dello storico magazine americano vengono alla luce spunti, nozze di articoli e lettere del nostro baffuto eroe della critica rock. Si continua con un articolo di approfondimento curato dai traduttori del libro più famoso del nostro ‘Guida Ragionevole Al Frastuono Più Atroce’ uscito per la Minimum Fax qualche tempo fa e considerato una sorta di Bignami dello scrivere sul e per e durante oltre che dentro il rock. Altri innesti scorrono nelle pagine della rivista come un articolo su Hunter S. Thompson alfiere del ‘gonzo giournalism’ e pioniere scanzonato e iperdrogato dello stile rock, fino ad arrivare a Sergio Messina e il suo concetto di critica rock attuale: che cosa è e cosa rimane. Non di solo Lester vive Fun House che in questo numero comprende anche un articolo sulla label Amber Soundroom specializzata in ristampe di oscure bands psy/prog/folk, una intervista ai simpatici e bravi Jennifer Jentle oltre che a svariate recensioni di bands garage/punk/rock ‘n’ roll con i bulloni roventi. Uno sguardo sull’opera di Mike Diana, uno dei disegnatori underground più in vista e uno speciale sul grande e indimenticato regista italiano Mario Bava chiudono in bellezza questa rassegna di varie amenità rock’n’roll in formato magazine. Da gustare con grazia nella ricerca di cui sopra.