(Active Suspension 2005)
Correva l’anno 2002, e Stéphane Laporte, artista francese proveniente da La Ciotat, si affacciava timidamente nell’universo discografico con lo pseudonimo Domotic ed un biglietto da visita di elettronica strumentale (‘Bye Bye’). A quattro anni di distanza da quell’esordio acerbo e vago, è giunta l’ora di tirar fuori la voce, senza gridare, indietreggiare d’un passo per drizzare il tiro e farne i proverbiali due in avanti. Con ‘Ask for Tiger’, Domotic rivendica il suo talento, per lo meno l’attuale stato di grazia, sfoggiando un defilè di canzoni dalla robusta ossatura melodica, disturbate da glitch e tastierina suonate da Super Mario e Donkey Kong, che spesso pestano giù di brutto, sfociando nel noise analogico più cruento. Tra questi tripudi, quando il suono si schiarisce, stordito, germogliano canzoni dal discreto songwriting (in fondo i suoi mentori sono i Beatles e chiudere l’album con Animals are ugly and so am i di Donovan, non può essere che un suggello), influenzate dalla freddezza della pulsazione propulsiva del kraut-rock, dalle atmosfere dei Grandaddy a dalle bellissime anomalie degli Eels, alternando fraseggi ingenui e scanzonati a passaggi monumentali, risultando perversamente spiazzante.
Voto: 7
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Autore: danielecintio@hotmail.it