Red Car Burns ‘…When Everything Seems To Be In Silence’


(NH-N Records 2004)

Come fare a non dispiacersi per i poveri Red Car Burns che già si sono dovuti beccare una di quelle belle recensioni da avvinazzati: ‘quando un gruppo cambia non è più lo stesso, eppure rimane lo stesso in nuce in quanto la memoria rimane in eterno’… ecco, mi verrebbe da chiedere, perché non dire subito che non hai mai ascoltato l’album, invece di vomitare na pagina intera?
Vabbè, comunque i quattro li avevamo già ascoltati in veste punkettona con i Genitalz, adesso ritornano sulla scena con una buona vena emo, per fortuna senza grandi servigi di mercato, bensì andandosi a cercare una giusta nicchia tra Hot Water Music (senza però i riff macinacorde del bassistone Jason Black, ma con una giusta voce tipo ‘barattolo di olive’) e i primi Promise Ring.
Infatti WESTBIS è piuttosto ben fatto, prodotto in maniera competente (dalla stessa band) e con un artwork che in verità ricorda non poco quello di “Diary”.
Mi sfugge il motivo per cui tutti i testi dell’album siano stati scritti da una donna e non dalla band stessa, ma avranno avuto i loro ottimi motivi, immagino, di certo non si notano differenze così abissali.
Comunque certo, siamo lungi da una formula perfezionata, visto che l’album nella parte centrale tende un po’ alla distrazione con pezzi tipo Searching For, mentre all’inizio Novembreh e Point of View sono più azzeccate e così pure il rallentamento di Near Here non dispiace affatto.
Tutto sommato una proposta emo da non sottovalutare, ai Red Car Burns servirà ancora un po’ di tempo per affinare la formula, ma siamo sulla buona strada.

Voto: 7

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