(Velocità Rec. / Foreign Affairs 2005)
I londinesi 100 Bullets Back sono un ricettacolo del synt-pop più tronfio degli anni ’80. Eccetto la traccia iniziale e qualche altro raro momento che riecheggiano il pop waweggiante dei Bloc Party (e che costituiscono i passaggi migliori dell’album), l’intero album è un continuo tributo ai linguaggi sintetici dei Depeche Mode, ai ritornelli vacui dei Pet Shop Boys e ai ritmi danzerecci dei New Order. Tutto fatto con dovizia, ma senza un’idea originale e soprattutto senza momenti memorabili. Così avviene che in un’orgia di tastiere e sintetizzatori i Cure restano un lontano miraggio mentre riprende forma quello che degli anni ‘80 non avremmo mai rimpianto.
Che fatica arrivare in fondo ai 45 minuti di questo “Refute Fake Icons”!
Voto: 4
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