Sabato 12 Novembre 2005 Alle 21,15 – Al Teatro La Rondinella Di Montefano (MC), Marino E Sandro Severini (The Gang) Presenteranno In Anteprima Il Nuovo Cd ‘Il Seme Della Speranza’. Click Per Infos.
Sabato 12 Novembre 2005 alle ore 21.15 –
al tetro la Rondinella di Montefano (MC).
Marino e Sandro Severini (the Gang) presenteranno in anteprima il nuovo cd “Il Seme e la Speranza”.
Uno spettacolo imperdibile; per prenotazioni: 329 8337843
Sabato 12 novembre, Marino e Sandro Severini – The GANG – Il seme e la Speranza
presentazione nuovo cd in anteprima. Recital voce + musica
“Il SEME e LA SPERANZA” è un progetto composto da una dozzina di canzoni attraverso le quali si vuole riaffermare un percorso e un’identità, quella contadina.
Percorso che è marcia lunga, cammino fatto di lotte, di religiosità, di Grande Umanesimo, di emancipazione, di sconfitta ma anche di conquiste, prima fra tutte quella della Dignità.
“IL SEME e LA SPERANZA”
Il seme perché esso incarna lo spirito di rigenerazione, di ricostruzione creativa sulla base di ciò che una comunità ha in termini di risorse e di abilità.
Il seme perché è simbolo di libertà in un’era di manipolazione.
Il seme, infine, perché in esso la diversità culturale converge con quella biologica e la questione ecologica si identifica con la giustizia sociale, la pace, la democrazia.
…e LA SPERANZA= dote indispensabile, lasciata in eredità da una cultura che fa, che fatica, che trasforma questa Terra in quella Promessa.
LA SPERANZA perché il seme diventi raccolto; la speranza come garanzia affinché sulla terra dove è stato seminato ci sia pace.
E così come la pace sia in Terra la pace regni fra gli uomini di speranza.
Parole queste fatte di Terra, quella Promessa.
“Il SEME e LA SPERANZA” perché oggi la vera rivoluzione è nei campi.
Una rivoluzione che cancella le multinazionali, la grossa distribuzione e gran parte dei rumori e delle asfisie.
Queste 12 canzoni dichiarono di possedere una memoria poiché senza il ricordo dell’esilio forzato, dello sfruttamento, della repressione oggi non ci sarebbe alcuna possibilità di costruire un futuro diverso da quello già programmato e imposto.
In tutto ciò non aleggia alcuna nostalgia ma vive la rivendicazione di radici forti e stabili nonostante le stagioni avverse.
E’ questa rivendicazione che crea le condizioni per un futuro da protagonisti,per una nuova fioritura.
“E’ Terra Nostra” e “Lacrime del Sole” sono momenti in cui si respira un’alba nuova; ci si orizzonta verso ciò che la cultura contadina è in grado ancora di produrre per un nuovo rapporto uomo-universo.
La sola rigenerazione che può ostacolare l’Apocalisse in atto.
“La pianura dei sette fratelli” ispirata ai fratelli Cervi, alla Resistenza e al contributo dato dall’Umanesimo contadino alle fondamenta della nostra democrazia.
E poi alcune canzoni inedite (“fatte apposta” per questo progetto) che per la prima volta narrano cantando alcune lotte contadine condotte nelle Marche in particolare quelle per il superamento della mezzadria.
“Saluteremo il signor padrone” canto di lotta delle mondine, rivisitata in chiave rock.
Non potevano mancare alcune canzoni con le quali stabilire un legame con i “Custodi della Terra” con la cultura india latino-americana.
E’ la volta di “Chico Mendes” sindacalista facente parte del consiglio nazionale dei seringueiros dell’Amazzonia, assassinato nel dicembre del 1988.
Di “Comandante” dedicata al subcomandante campesino Marcos.
Ancora una canzone vicina al continente latino-americano ” A la molina no voy mas” di Victor Jara, cantautore cileno ucciso dalle squadracce di Pinochet.
E poi ” This land is my land” un classico di Woody Guthrie il padre di gran parte della musica americana sia folk che rock.
“Lavorare per il pane” è invece una canzone ispirata al messaggio di Gandhi e alla sua visione dell’economia del villaggio; in questo senso globale.
“La civiltà,(scriveva Gandhi nell’agosto del 1930) nel senso reale del termine consiste non nella moltiplicazione, ma nella intenzionale e volontaria riduzione dei bisogni.
Solo questo porta alla vera felicità e appagamento.”
Oggi la storia ha fissato un appuntamento con la cultura contadina.
Se essa saprà arrivare in tempo avrà un’occasione importante e decisiva per un nuovo protagonismo.
Se coglierà l’occasione riaffermando un’identità e un percorso saprà trovare nuove strade.
La lunga marcia continua verso la Terra Promessa sapendo che fra “IL SEME e LA SPERANZA” c’è una stagione nuova che si chiama futuro,
quello dal cuore antico.