Analena ‘Carbon Based’

(Moonlee Records 2004)

Niente annunci stratosferici per un album che avrebbe meritato qualche viscida presentazione in più. Gli Analena (nome che in antico sanscrito dovrebbe significare ‘come/vicino al fuoco’, volendo farne una traduzione letterale) provengono da Zagabria e ci propongono il loro secondo lavoro completo dopo “Arhythmetics” uscito sotto la Get off Records.
Nel corso dell’abbondante mezz’ora di “Carbon Based”, i cinque rimbalzano istericamente da hardcore a postcore, annaffiando il tutto con noise e shoegaze. Potremmo definirli come un morboso incrocio tra i primi Pretty Girls Make Graves, gli Helium e At The Drive-in (soprattutto in Work in Progress e Split Milk). Certo, sulla carta potrebbe suonare fin troppo complicato come misto, ma i croati non se la menano più di tanto e riescono a portare l’ascoltatore fino in fondo senza troppe calate di tono.
Essere in controllo della produzione poi, ha permesso al gruppo di usufruire di una media via tra potenza e pulizia che molte volte paga, anche nelle voci spesso sovrastate dal resto. La cantante Ana pure se la cava piuttosto bene, ci sarebbe indubbiamente piaciuto sentirla al lavoro con materiale più razionalmente aggressivo (come Notturno).
Tutto sommato, “Carbon Based” è un album di una band che già al secondo album possiamo definire matura: è riuscita a costruire un ottimo impianto sonoro e uno stile non sentito già centinaia di volte.
Consigliato.

Voto: 8

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