(Striving For Togetherness Records 2004)
Oh, ogni tanto devo dire che fa piacere ricevere un bel po’ di hardcore melodico vecchia scuola, pure se di origine teutonica. E’ palese già dall’ascolto della prima canzone di “The Ghosts Stopped Watching”, che i quattro tedeschi seguono la lezione Dischord abbastanza pedissequamente; non dimentichiamoci infatti il commento sociopolitico che fa da contorno alla mezz’ora dell’album.
Però ogni tanto riescono a imbroccare dei punti di vista originali, per esempio: “When I was growing up I was positive, happy, believing until I realized that there’s something demonic in the clown’s eyes and smile. That there’s something behind trying to contact me, taking control of me”.
Originale l’idea di ‘rubare’ alcuni stralci di testo da altri artisti ammirati dai quattro (Husker Du, A Chorus Of Disapproval), chiaramente dettata dalla passione e dall’ispirazione che ne hanno tratto. Un po’ meno originali e apprezzati sono i soliti ‘samples’, presi da film e cose varie, inseriti qui e lì che costringono a skip che l’ascoltatore si sarebbe potuto ampiamente risparmiare; ma per fortuna vengono tenuti al minimo.
Dunque il materiale è generalmente più che discreto (soprattutto verso l’inizio con Aftertaste e Ghosts have stopped watching) e così anche la tecnica, peccato che però il tutto venga annacquato da una produzione proprio non adatta al materiale. La chitarra non è mixata a dovere e siede nel mezzo della produzione (quasi a voler dare un’illusione di sdoppiamento), spesso litigando con la voce che quindi ogni tanto non si sente; anche la batteria nel mezzo è piuttosto spenta e il basso ogni tanto assente.
E’ chiaro che con una produzione più attenta e un materiale scelto con cura (sai, con i bambini), i Driving The Salt potrebbero far molto meglio, aspettiamo con ansia un seguito.
Voto: 7
Link correlati:Homepage Band