(Staubgold59/Hausmusik/Wide 2005)
2005: Harald Sack Ziegler si è costruito nel tempo una discreta fama nella sua Germania, collaborando con i Mouse On Mars e lo stimato F. S. Blumm – nei Sack & Blumm – in diverse produzioni discografiche; questo “Punkt” vuole mettere sin dal titolo un “punto” sulla carriera solista del musicista, mettendo in evidenza ventidue titoli di rara reperibilità (le note stampa chiariscono che nessuno dei brani era stato precedentemente registrato su CD: tutti provengono da vinili fuori catalogo o addirittura da musicassette).
Forse non è esatto parlare di un “gratest hits”, giacché Ziegler non pare proprio un canonico autore di canzoni (e i pezzi qui registrati forse non rappresentano appieno quello che Sack è oggi): i brani sono spesso brevi frammenti in bassa fedeltà, tra elettronica povera (poverissima: Neonlicht), cantautorato “low-fi” (Ungenhuer e Flat Frog) e scatti punk (Mine Is The Time). La consueta solennità “electro-teutonica”, rivisitata ironicamente, ogni tanto fa capolino (Sterntaler e Riesenrätselbuch); ma più frequenti sono gli accessi di follia alla Larsen Lombriki – per fare un esempio recente di casa nostra: sentire Plastikblume o Teenage Lover – o è il nervosismo “art rock” degli Wire – Meine Oma e Barbie Hynme – a essere protagonista. Ziegler vocalmente assomiglia un poco al giovane Black Francis/Frank Black dei Pixies (Sie Riecht So Gut), forse ancora maggiormente isterico (Plastikküste) e sicuramente amante delle bambole di plastica (Barbie & Ken); ma più che gli indipendenti americani pare apprezzare Residents e Zappa (nonché i vocalizzi tirolesi e gli arrangiamenti da montanaro: sentire Lied Der Königin o Schokolade). Alla fine le musiche sono quasi malinconiche, ma l’atmosfera inganna (Gross Genug e Ich Bin Müde).
Voto: 8
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