Teenage Kicks Volume 13


Happy New Pop Year To You…Happy New Pop Year To You…

 

Di Michele Benetello

sirbilly@libero.it


SHARD – Make Me Butterfly mCd (Shardmusic)
Autoproduzione sufficientemente intrigante per questo quintetto che va a sgomitare sulla scia di King Adora e Placebo, come la title track dimostra appieno; in più sputi glam, coretti ruffiani (Die Happy Picnic) e un omaggio al flop Romo di due lustri orsono in Le Petit Mort.
www.shardmusic.co.uk
shard@livecircuit.net

SUPERSYSTEM – Miracle/Click Click 12” (Touch And Go/Wide)
Tratto dal fenomenale ‘Always Never Again’ i Supersystem infilano a forza un’ulteriore ordigno di inaudita potenza, con schegge impazzite a very 80es nel remix approntato dai Rapture. Supersystem, come farne senza?
www.widerecords.com

BLANKNOISEWHITESOUL – Popgenius Ep + Dirty Darkness mCd (U Disc)
Soltanto due i gruppi in cantiere alla U Disc (per ora), ma già il buongiorno si vede dal mattino: Fulgido et commerciale destino parrebbe dietro l’angolo, ad ascoltare Blanknoisewhitesoul, ad esempio. Popgenius (A Song For Brian Wilson) si dimena nello splendore di una copertina intarsiata a mano e di un melting pot electro, come – prima la title track e poi l’ottima Sal The Swindler – dimostrano. Ma v’è in giro un ulteriore (nuovissimo) singolo – ovvero Dirty Darkness – ove schiaffano indietronica dal buon spessore che non ha paura di rimembrare la coppia Tennant/Lowe (in, appunto, Sometimes With The Pet Shop Boys). Ingredienti piccanti e smuovichiappe che avranno illustri remixes a breve.
www.udiscs.com
info@udiscs.com

SALON BORIS – Bride Of Boris Ep mCd (U Disc)
Sotto dunque col secondo nome della scuderia, dove si viaggia di ironia elettronica spiccia (sentite il testo di Bride Of Boris) o dove si spalmano mid tempos che succhiano chitarre in due remix ansimanti (Everybody’s Talkin’ About Retro). Chiude l’house di The Planet (Linus Loves remix).
Sempre belle cose.
www.salonboris.com

VV.AA. – More Soul Than Wigan Casino mCd (Fortuna Pop)
Bella l’idea delle quattro rivisitazioni 60es da parte di nipotini diligenti, e gustosissimo pure l’ep al quale le Sacre Scritture vengono affidate. E se l’inizio, affidato ai Kicker per la danzabilissima Since You Left (dal catalogo degli Inciters, 1965) aiuta i dancefloors dal borotalco, sono i Butterflies Of Love con Two Lovers (Mary Wells, 1962), i Comet Gain di If You Ever Walk Out Of My Life (Dena Barnes, 1967) e gli Airport Girl con Lipstick Traces On A Cigarette (Benny Spellman, 1962) a scivolare in un soul Spectoriano che mastica bubblegum indie. Curioso e godibile.
www.fortunapop.com
press@fortunapop.com

MISS T & THE JAPANESE EXPERIENCE – Killing Me mCd (autoproduzione)
Advance sampler di una nuova formazione inglese che, miodio, ricorda in più di un passo i Nypmhs (qualcuno li ricorda?) della fascinosa Inger Lorre; e dunque Miss T ne rappresenta l’incarnazione meno muscolosa sotto l’ombra del Big Ben. E, sebbene manchi una qualsivoglia track list, i titoli si fanno vieppiù apprezzare in virtù di un songwriting mai meno che discreto, che oscilla tra languide tracce rock, ballads sanguinolente e vivaci intermezzi che lambiscono Blondie. L’attenta produzione di Gordon Raphael (Strokes) potrebbe issarli laddove l’ultimo garbage ha fallito.
www.misstandjts.com

100 BULLETS BACK – Refute Fake Icons Cd (Velocity)
Fummo gli unici ad occuparcene qualche mese fa, quando I Know (quivi inclusa) ci scoppiò tra le mani. Bloc Party era ancora un nome in fasce, e la massiccia onda revivalistica di certi ottanta meno paillettati distava alcune lune. Non ci accorgemmo, pur con le ottime parole spese, che la materia dei 100s era una testa da ponte mica da poco. Sebbene in altri pixel di questo sitarello che avete tra la tastiera non se ne parli in termini antusiastici (anzi), spezzerei invece una lancia sull’operato del duo di Oxford, particolarissimo nel mettere a segno un grezzo canovaccio che parla la stessa lingua dei Bravery (più o meno), ma con una dizione migliore: sequencers 80, chitarre aguzze e voci intermittenti. Pochi ingredienti ma calibrati, che fanno dell’iniziale DBM uno schiacciasassi da rock disco, e poi la cassa in quattro e le reminiscenze da Errol Alkan set in Wichita (grandiosa!) o rimembranze Opposition in Junkfood, melanconie Six By Seven in February e infine tastiere vintage e drumming Factory nell’algida A Transmission Ofg Joy, apice dove se la giocano in caselle Names e Section 25. Più cura nei suoni, un produttore coi fiocchi e tutti i Bravery citati saranno fagocitati. Se impazzite per rincalzi quali i Chikinki, allora i 100s vi faranno perdere la testa.
www.100bulletsback.co.uk
mail@100bulletsback.co.uk
sidsiddle@hotmail.com

VV.AA. – Hydrogen Dukebox Sings And Play Joy Division 7” (Hydrogen Dukebox)
Una grande canzone, un pezzo di storia dle rock sotterraneo, si può rileggere in mille modi diversi, in un caleidoscopio di suoni che va dai sovietici Jah Division (nome dell’anno, vero?) del 12” Dub Will Tear Us Apart a questi A1 People che si cimentano in una rilettura electro. Clash. E suona ancora incisiva, pregna, solida, toccante. Quasi fosse stata creata per essere data in pasto a tutti. A dimostraizone dell’assioma di cui sopra, quando arrivano i Technova ad omaggiare Atmosphere è soltanto sgorgar di lacrime e puro sentimento digitale. I’ve Lost Control.
www.hydrogendukebox.com

GANG OF FOUR – To Hell With Poverty Remix 7” (GHP)
E questi allora? Han seminato come pochi (i Joy di cui sopra, Pil, Wire e Cure, a spanne), insegnado a coniugare funk e impegno. Ed è giusto che Gill & Co. Ritornino a prendersi il maltolto. Tratto dal doppio cd Return The Gift la rilettura su vinile del superbo Mark Vidler (autore di quella Processed Waterfall che Kasabian a Stone Roses impilava) è un orgia di percussioni secche che poco aggiungono allo già straordinario originale. Da avere, in qualsiasi foggia.
NOBLESSE OBLIGE- Quel Genre De Garcons mCd (Horseglue)
Già ospitati qualche mese fa con lo straordinario debutto tornano i Noblesse Oblige, coppia mista di sporco rock and roll digitale. Sarà che a me chi è cotto davvero, chi ha le ottave della tastiera sporche di liquidi vari e le calze strappate m’ha sempre ispirato simpatia, sarà che finalmente qualcuno non ha paura nel sembrare PER DAVVERO raffazzonato, sarà per mille motivi…Ma questi NO mi sanno di formidabile. La title track s’accoda a canoni Dresden Dolls (ma con mooolta più lungimiranza), mentre Lil’ Dirty è il loro marchio quasi p/funk da bordello e Useless Man s’adopera in una traccia vocale di Leigh Bovery. In arrivo mini album di remix. Grandiosi.
www.noblesseoblige.co.uk
www.horsegluerecords.com

LE TIGRE – This Island Remixes Cd (Chicks On Speed/Wide)
Pare essere diventata vera e propria mania, quella di rivedere e correggere a più mani un album dopo pochi mesi di distanza dalla pubblicazione ufficiale. Quasi nessuno riesce più a resistere al giochino (dai Bloc Party ai Soulwax), non vedo dunque perché avrebbero dovuto farlo Le Tigre, forse le prime a dare il La alla moda, anni orsono. Come che sia, l’orpello digitale riesce bene in più di un passo, ad esempio nel Junior Senior remix di Nanny Nanny Boo Boo, che tira giù i muri e vi fa saltare per scansare i mattoni, la stessa traccia smaltata dal vecchio guru Arthur Baker (superata nei suoni ma impeccabile nello svolgimento) e il Touch Of Class remix di After Dark, dalla tenuta ottimale. Più di maniera le sollecitazioni operate da Richard Morel e Craig C, mentre il Knock Out remix di TKO approntato da Peaches è il solito sbadiglio furioso.
BRITISH WHALE – This Town Ain’t Big Enough For The Both Of Us mCd (Atlantic)
Odiosi i Darkness, vero? Credo l’abbia capito anche il di loro urlatore farinellico Justin Hawkins, ovvero la cosa più pacchiana dopo gli ultimi 750 dischi dei queen. Roba da far rimpiangere Mud, Slade e Sweet. Eppure il signor Hawkins si fa prendere dalla fregola del benefit, appront ai quattro e quattr’otto i British Whale e si cimenta con il classico degli Sparks. Manco ne uscirebbe malaccio, pure se Russell Mael resta inavvicinabile. Versione sorridente e due sterline non proprio gettate al vento. Il resto? Zero assoluto.
www.britishwhale.com

THE PRISCILLAS – Aloha From Holloway mCd (Damaged Goods)
E’ rimasta una sola etichetta al mondo dedita a codeste sonorità, si chiama damaged goods ed ha un catalogo ghiotto ed intrigante, costruito con pazienza nel corso di questi lunghi anni. Sono ricordi indie (Primitives, Fuzzbox), Go Go’s e punk pop à la Ramones che cozzano uno contro l’altro le semplici ricette alle quali le Priscillas non sfuggono. Jenny Drag, Kate Kannibal, Guri Go Go e Mavis Minx (visto che nomignoli?) sono un quartetto assolutamente inutile, ma di quelli di grana grossa, che vi fanno passare alcuni minuti di spensierato rock and roll. Aloha From Holloway racchiude i due introvabili 45 giri fin ora editi ed è un bel trenino a vapore dai gangli Runaways che in Gonna Rip It Up Your Photograph, Brain Surgeon, Should Be Me e Can’t Decide fila via spedito. Immaginate le Shangri-La, i Doctor And the Medics, le Bangles e i Buzzcocks sulla stessa carrozza.
Ciuff ciuff!
www.thepriscillas.com
thepriscillas@yahoo.co.uk
info@damagedgoods.co.uk

BLACKBUD – The Livewire Ep mCd (Fierce Panda)
BATTLE – Isabelle mCd (Fierce Panda)
Fermo restando che il più bel disco uscito negli ultimi dodici mesi è Bang bang Rock & Roll degli Art Brut, andiamo a spulciare le novizie di casa Fierce Panda, etichetta che da oltre 10 anni è sinonimo di qualità ma che, da qualche tempo, pare aver perso lo smalto dei bei tempi. Come si evince dai Blackbud, solito mescolar di carte dove per far briscola si buttano qua e là epicità U2, gnagnerie Coldplay e fumo negli occhi Bunnymen (Forever; Lost In Time). Magari, per qualche imperscrutabile scherzo del destino si inerpicheranno nella Top20. Ma magari anche no. Molto meglio allora i Battle, che almeno hanno nervi scoperti e una solidità di fondo nella title track che si fa più accentuata in Feel The Same, quasi un omaggio ai migliori Red Lorry Yellow Lorry.
www.thisisbattle.com
www.fiercepanda.co.uk
www.blackbud.co.uk

PARTICLE ZOO – Loneliness And Strangers Cd (Digital Butchers)
Ai Particle Zoo piacciono i Pulp. Quelli di His’n’Hers e Different Class. E non lo nascondono. Però sono nati in america e vanno matti anche per Elvis Costello. E allora? Allor ainutile porsi domande e lasciamoci andare nei passi migliori di un disco che è un melting pot di dejà vu ove affiorano – di volta in volta – anche saltelli Madness (Freaky Fat Tuesday), babilonie Blur (Pi In The Sky) e pieno isterismo da Camden 1995 in Blue Walrus (tra Bluetones e Menswear). Qualcosa è sinceramente indifendibile (Permanently Temporary), qualcosa d’altro scivola nella pacchianeria che assale gli Yankees quando vogliono essere cool (Loneliness Passing Through). Fuori tempo massimo, fuori moda, e dunque graziosi nel loro decentrato coraggio geografico.
www.pzoo.com

WHITE ROSE MOVEMENT – Alsatian mCd (Indipendiente)
10 a 1 che questi saranno i prossimi casi aurei del salotto inglese. Sfracelli sotterranei ha fatto il debutto Love Is A Number (pensate ai Sound in versione glam electro) e ora iterano – invero non così bene – con Alsatian. Solito pescare a piene mani dalla new wave storica, con bassi Joy Division, ritmiche Duran e arzigogoli goth, infliggendo in sovrappiù potenti ritmi e catarsi da Bloc Party. Banda buona per tutte le stagioni (ma quante stagioni durerà?) WRM riporta il 1983 dentro le piste da ballo e si pone quasi come una versione 2006 dei Clan Of Xymox. Non delle cime, ma i soliti 15 minuti di gloria, anche in virtù di un remix sfrangiato. Album in uscita a giorni per fugare tutti i dubbi.
www.whiterosemovement.co.uk
www.indipendente.co.uk

SUFFRAJETS – Everything You Do mCd (Tough Cookie)
Gemma Hayes è sfigata: lascia i Babyshambles all’apice della notorietà per tornare alla sua band di bambina, ovvero quelle Suffrajets formate tanti anni fa e ora nuovamente riunite. Null’altro che quattro amiche ordinate su rotte Joan Jett, punk rock e sozzerie. Sono solo due brani dove il secondo – Don’t Count On Me (Karma Download Session) – suona quasi meglio della title track.
Album?
dan.walsh@ldcommunications.co.uk
holly@ldcommunications.co.uk

THE VIOLETS – Mirror Mirror mCd (Angular)
Orpo, questi scopiazzano i banshees con la foga dei cadetti devoti. E lo fanno pure in maniera splendida, soprattutto nella title track dove scoprite una osmosi Hong Kong Garden / Spellbound (fatte le debite proporzioni) per le nuove generazioni incravattate. Molto molto bene anche Hiero e Hard Hammer, dove ribadiscono i concetti con sufficiente personalità. Occhio che abbiamo trovato qualcuno che con lungimiranza anticipa il revival della bella Susan. Ottimi.
www.angularrecords.co.uk
www.theviolets.co.uk
joe@angularrecords.co.uk

THE LODGER – Watching / So Fast 7” (Double Dragon)
45 giri che non dovrebbe essere difficile far vostro scrivendo alla band. Che è un malinconico soffiar di melodie dalle vaghe reminiscenze Radiohead e dal cianotico declamare dei Rem d’antan. Terzetto senza troppe pretese ma che pare essere gradito alquanto in patria in questi giorni.
thelodger2005@hotmail.com
tav@outthere.co.uk
www.doubledragonmusic.com
info@doubledragonmusic.com

PARIS – Secrets On Tape Cd (V2 Scabdinavia)
Codesta è una meraviglia pop che è giunta come un fulmine a ciel sereno in queste lande nebbiose. Gli svedesi Paris realizzano il loro secondo disco ed è sorpresa ghiotta trovare banda così ispirata nel portare avanti la singolar tenzone che coniuga frasco (beh…) pop a Saint Etienne. Piccoli quadretti ben calibrati dove proprio Fox Base Alpha sembra il referente più prossimo; giri armonici d’elettronica, suadente voce femminile, songwriting mai meno che perfetto e ritornelli calibrati. Tra l’aggraziato (60 Minutes; Ladies’ Man; Another Sunday Night) e l’ottimo (Million Of Tears; In The Summer) è proprio un bell’ascoltare. Una sola domanda: ma, visto il nome e i referenti sonori, che abbiano voluto omaggiare quei Gloss (Nude Records, 1997) che incisero Lonely In Paris?
www.parismusic.se

CONTROLLER.CONTROLLER – History Cd (Sink And Stove)
…E avanti con i Vangeli Gang Of Four! Di buono, i CC, hanno il NON accodarsi pedissequamente, una voce femminile mai ridondante e delle partiture che – a volte – riecheggiano anche nomi quali Au Pairs e Pylon. Cresce quindi lo stupore man mano che il cd avanza e brani quali la title track, Silent Seven (con arpeggio wave su cassa dritta), Disco Blackout (una dance obliqua 1979) e Watch si fanno sotto. Macchine, digitalia, rumori sporchi, funk bianco e ritmi disco. Tra DFA, Mark Stewart e Prag Vec; ergo solluchero pieno.
info@sinkandstove.co.uk
www.controllercontroller.com

BLOWN PAPER BAGS – Arm Your Cameras Cd (Suiteside)
…E sulla stessa scia, ma con un pizzico di Pop Group e B52’s in più, si situano gli ottimi (ma davvero!) BPB, incidentalmente italiani a sentire cosa esce dal loro antro fumante. Molto meglio dei compatrioti Disco Drive, e proprio per i gusti variegati e sozzi che spaziano da Creatures/Slits in bonghi funky di Political Dance ai rivoli Malaria/Bis di Panda Gang alle delizie quasi Spizz di Spell Athlete!. E quando dicono Pass My Tape (To DFA) non è un invocazione, è un ordine! Double Dragon On The Dancefloor invece va a chiudere egregiamente la nottata. I BPB prendono quello che gli altri scartano, e ne fanno perfetto terreno per muovere piedi e ciondolare teste. I BPB potrebbero essere i nostri Servotron, o vivere ad Akron, o chiamarsi Au Pairs. I BPB han bisogno che James Murphy (o August Darnell, o gli ACR, o la Ze Records, o Elli & Jacno, o…) ne approntino remixes. I BPB hanno realizzato il disco italiano del 2005.
www.suiteside.com

THE MORENAS – Dance For Your Dictator Ep mCd (Bleach)
Ne avevamo trattato tempo fa, quando uscirono timidamente allo scoperto con una graziosa mistura di pop and roll. Tornano oggi, senza grossi progressi e con un involuzione dalle tentazioni commerciali che s’accoda ai polpettoni da FM americane. I Morenas a volte vorrebbero avere il piglio dei Franz Ferdinand (My Violent Femme), ma gli si strozza in gola ed esce uno starnazzare inquietante; poco meglio fa Leave Me Alone con le sue spirali elettriche. Senza infamia e senza lode: la vedo dura, insomma…
www.themorenas.co.uk
info@bleachrecords.co.uk
www.bleacherecords.co.uk

LEVY – Rotten Love Cd (One Little Indian)
Come fare a convincervi? Come farvi spremere un’ora? Levy han talento cristallino, con scrittura da cantautorato muscoloso e senza lagne alcune; un Morrissey meno yodel, dei Pulp meno glam, un’intersezione cartesiana tra l’uggioso 1995 (dei geneva), gli Elefant e i coccodrilli Interpol. Rotten Love; In The Woods e You Be Sweet sono tracce come non se ne odono spesso in giro. Onesto, ma superbo, pop inglese.
www.levytheband.com
www.indian.co.uk
list@indian.co.uk

THE RONELLES – Bolt The Door mCd (Neon Tetra)
Prendi i Libertines e permutali con intelligenza: dapprima su Simon & Garfunkel (la title track), poi sui Beatles (Better In The Night) e infine falli chiudere con l’acustica Turn Around. Che è già Babyshambles. O forse più.
www.theronelles.com
info@motelmanagement.co.uk
www.neontetrarecords.co.uk

PLAYLIST

SUPERSYSTEM – Miracle/Click Click
BLOWN PAPER BAGS – Arm Your Cameras
PARIS – Secrets On Tape
CONTROLLER.CONTROLLER – History
THE VIOLETS – Mirror Mirror
NOBLESSE OBLIGE – Quel Genre De Garcon
100 BULLETS BACK – Refute Fake Icons
VV.AA. – More Soul Than Wigan Casino
LEVY – Rotten Love
GANG OF FOUR – To Hell With Poverty (GHP Remix)