(CD-r B.J.S. 2005)
I Palkosceniko al neon sono quattro ragazzi – Lorenzo, Stefano, Simone, Enrico – di Guidonia, in provincia di Roma, che da circa un anno suonano insieme: “Ikonoklast^a” è il loro primo lavoro, autoprodotto. Sono dieci pezzi più una traccia fantasma (questa tipicamente capitolina!); bisogna riconoscerlo, tutti un bel sentire.
Anche chi non condivide o semplicemente non sente l’impegno politico che anima i laziali (esplicito in Una brutta piega, che riprende “Arrivederci bandiera rossa” di Evgenij Evtušenko, e in Stato di calma apparente; addirittura virulento in Otto punti senza girarci intorno), non può non rimanere colpito dalla particolarità sonora dei Palkosceniko al neon: un misto di tensione lirico/sonora alla Massimo Volume di “Stanze” (non a caso viene fragorosamente ripresa qui Ororo, episodio che se non erro risale proprio al CD di esordio del gruppo di Emidio Clementi e Vittoria Burattini) e di pesantezza “hardcore”. L’apparente brutalità del formato, a cui non sono estranei anche lontani echi “crossover” (Intervallo), si interseca con una complessità testuale non indifferente (Alta tensione, il cui testo è di Daniele Coccia, oppure la succitata Intervallo), che in un caso sfocia persino in un breve racconto (Maledizione); l’ostentata povertà della registrazione non sminuisce un lavoro di composizione e di arrangiamento di qualità superiore.
Sarebbe un peccato se rimanessero un fenomeno regionale: quindi contattateli presso tarquotti@hotmail.com
Voto: 8
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