(Type/Wide 2005)
Si era parlato abbastanza
di questo trio di ragazze svedesi in occasione della loro
partecipazione al Sonar 2005, grazie anche all’impatto del lato
visuale, a base di installazioni video e lightshows, delle loro
esibizioni dal vivo, che in molti riferiscono essere notevole. Del
resto basta dare una sbirciatina al loro curatissimo sito per capire
che Midaircondo è un progetto che abbraccia le nuove forme
espressive della digital art. Per fortuna però la loro
proposta musicale funziona, e bene, anche senza il supporto visivo,
grazie all’interessante commistione tra mezzi elettronici ed
acustici: da un lato laptop e samplers, dall’altro strumentazione
quasi jazz, soprattutto sax, senza dimenticare gli apporti vocali. Le
canzoni contenute nel disco appaiono più suggerite,
accennate, lasciate evaporare nell’aria, che realmente composte.
Tutto procede al rallentatore, quasi in uno stato narcolettico,
come se David Sylvian, Bjork, Jan Jalinek
Boards Of Canada, Fennesz fossero stati messi a
galleggiare in una sorta di liquido amniotico. Could You Please
Stop’sparge glitches come fossero fiori multicolore, mentre
una linea di basso circolare ed ossessiva scivola sotto la pelle e la
voce implora “Could you please stop? You’re
distracting me”. Serenade, che potrebbe essere un
potenziale hit, reitera soffici noti di piano, fumi fiatistici e
intime confessioni. Più fratturato Coffeeshop con
il suo andamento claudicante e cibernetico, mentre Sorry apre
voragini profondissime su cui il sax passeggia meditabondo. Non
mancano momenti più fisici, come Perfect Spot con
i suoi beats futuribili e le perturbazioni quasi noise dell’intro
di Lo-Fi Love. Costante di tutto il disco, l’utilizzo
stilizzato della voce, che spesso si limita a ripetere continuamente
poche frasi con effetti a metà tra la sottomissione
psicologica e lo sconquasso ormonale. Incantevole e fortemente
sensuale.
Voto: 7
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