(Ebria Records e Small Voices/Wide Records Dicembre 2005)
La collaborazione tra due delle etichette più serie e professionali nel panorama electro-underground italiano, porta Fabio Volpi (già nel collettivo Otolab) e Davide Del Col (Ornament) a registrare, comporre ed elaborare un progetto di musica elettronica fatto di testi recitati in francese e di suoni ambient-industrial che costituisce un ritorno a sonorità per lo più analogiche (ad esempio nell’incipit Erste) e in certi punti minimalistiche (vedi la costruzione del riff in Formant che ricorda i paesaggi artici dei Tangerine Dream o i click postglitch in Reder at 4:30).
Come già in questo inizio di 2006 Keith Fullerton Whitman è tornato alle origini dell’elettronica, anche qui si mostra una certa vena rètro che risulta essere un’ottima colonna sonora post-electro-dark. L’album non è solo fatto di visioni e di tunnel psichedelici, ma in certi momenti risuona qualche sprazzo di melodia (come nella conclusiva Several, sempre disturbata da qualche spruzzatina di rumore rosa) che conferisce al lavoro un carattere di insolita ascoltabilità.
Gli Echran riescono a congiungere senza troppe discrepanze il dark e l’elettronica di qualità, pur non cadendo nel solito trito clichè pseudodark.
Contatti:
www.ebriarecords.com
www.smallvoices.it
Voto: 7
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