(Selvaelettrica 2005)
Usando solo 8 bit, ritornando alle origini del beat, recuperando archeologicamente suoni che ci riportano indietro agli anni 80, i micropupazzo costruiscono un golem di chip e di mani paffute che viaggia a velocità sostenuta, in una città dalle mille luci al neon: ritornano alla mente i pomeriggi passati davanti al C64 o al Vic 20, quando ancora non potevamo che applicare al gioco la fantasia, oggi purtroppo oppressa e guidata dalla troppa definizione tecnologica, dalle troppe immagini perfette delle consolle.
Quasi un controcanto agli altri nerd friulani della Scuola Furano, un mix di suoni acidi e sintetici, mescolato con sample vocali in romanesco del commissario Monnezza (Der Kommissar appunto – da non confondere con la nota hit di Falco!), microschegge di breakbeat minimale (Randomize Da Noiz) che ci fa passare due minuti in una specie di autoscontro da fiera paesana mescolato a suoni che ricordano i Matmos, pezzi house con voci kraute che ci sbattono in una discoteca gommosa e frenetica (The Hit Single), trip iperveloci con innesti direttamente da Tetris (Ich Bin Nur Eine Droide), minitracce gabber demenziali (Mario In De Ous Ov Orror).
Nove tracce in poco più di un quarto d’ora riassumono tutto un immaginario che sta(va) scomparendo e che invece è la base da cui molti artisti di electro non possono prescindere. La connessione con la sala giochi, con i suoni di ‘tanto tempo fa’, rende questo disco una vera chicca in un mare di produzioni che non sanno misurarsi con la loro – seppur breve – storia. Il pregio di queste tracce è appunto la loro brevità, la loro natura aforistica, giocosa e a tratti demeziale, che riesce a descrivere e a fissare senza inutili rimpianti l’attimo già inesorabilmente passato.
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Voto: 7
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