(Dizlexiqa 2006)
Questa è musica per la testa. Un miscuglio di post-rock-Lo-Fi-psichedelia
condito con tanto acid jazz e tanta voglia di sperimentare. Un po’ impegnativo
insomma. I Jerrinez (Michele Mazzon batteria, Filippo
Petrogallichitarra, Christian Boniardi basso e voce) nascono a Milano
nel 2000 e hanno riscosso molto consenso tanto da supportare Elio e le storie
tese e i Marlene Kuntz, da conquistare la tromba di Guido Mazzon e
aggiungere il trombone di Federico Cumar. È chiaro che il loro background
è solidissimo altrimenti non sarebbero capaci di produrre un Ep live come
questo, nato dal loro concerto (ma lo definirei una jam session) tenutosi in
ottobre (2005) al Blue Stage Linarolo (Pv). E se è evidente che affondano le
radici nel rock anni ’70 , la loro sezione di fiati ci riporta all’acid jazz.
Le tracce sono tutte solo strumentali con dialoghi tra trombe (Intro),
con intermezzi di suoni che riportano a un concerto di musica contemporanea
Festa n.2, con pause e improvvisazioni jazzistiche che si trasformano
in rock P.P.P, tranne l’ultima traccia Settimo un lungo
vagheggiamento di 19 minuti con all’interno il testo altrettanto acido di
Boniardi-Jennirez.
Voto: 7
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Autore: fran_catalini@yahoo.co.uk
