(SCSI-AV / Baked Goods / Wide 2005)
Made è l’alter ego di Mike Williamson, musicista di Manchester già membro del collettivo Gescom (che comprende, tra gli altri, anche il duo Booth/Brown degli Autechre) di casa alla Skam.
Grande esperienza come dj, collaborazioni a supporto di molti artisti della scena elettronica locale, una sana passione per i suoni electro e l’intelligence dance music. Buone premesse, belle aspettative ma alla fine ‘Tracktitle’ si rivela un album assolutamente modesto, e a tratti anche noioso.
Beat programmati in maniera schematica, loop regolari che non riservano mai una sorpresa, suoni poco incisivi e ormai sentiti e ri-sentiti (Ran è il brano che chiunque si sia cimentato un pomeriggio con software di creazione musicale è riuscito a mettere su). Quattordici episodi in gran parte rilassati e scorrevoli, da ascolto domestico, o magari come fase di passaggio dopo suoni più forti e spigolosi. Entwist e Vear One, ad esempio, sono l’ideale per smorzare i toni dopo una serata a frequenze e acide, senza abbandonare completamente il clima e le sonorità, il che non è poi molto ma già rende .
On/off sarebbe un’interessante tentativo di pop-trance rallentata e resa molto gommosa, sarebbe una buona traccia da tenere in repeat anche per mezz’ora, sarebbe tutto questo si… ma agli Orb queste cose riuscivano quindici anni fa, quindici! Troppo facile riproporle ora senza aggiungere nulla di significativo.
Le frequentazioni con gente del calibro degli Autechre devono avergli lasciato il segno, non ne dubitiamo, il problema è che non se ne vede affatto l’effetto positivo, pare anzi che Williamson abbia voluto semplificare il suono conosciuto per renderlo più morbido e accessibile. L’effetto, manco a dirlo, è chiaramente opposto e si fatica a trovare la giusta dimensione per un disco di cui, francamente, non avevamo alcun bisogno.
Voto: 5
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