Con La Morte Nel Cuore
Di Aldo Piergiacomi
Con la morte nel cuore
Gianni Biondillo
2005 Guanda – Narratori della Fenice
All’inizio odiavo chi faceva le ‘orecchie’ sulle pagine dei libri…
In fondo c’erano tanto bene i segnalibri e poi non eri nemmeno obbligato ad
utilizzare quelli ‘ufficiali’ ma potevi usare tutto quello che volevi per tenere
il tuo segno (dal biglietto del viaggio in treno che stavi facendo, al
sottobicchiere di birra, fino al santino di turno) che diciamocelo pure rendeva
la piega dell’angolo superiore una vera cafonata…
Ma stavolta proprio non ce l’ho fatta! Come facevi a ricordarti le molteplici
cose pregevoli di questo nuovo romanzo di Biondillo se non segnavi dove erano? O
ti munivi di mille segnalibri (ma poi si sa il segnalibro è fatto anche per
perdersi e per dover rileggere le pagine già lette alla ricerca del segno
perduto) o usavi la classica sottolineatura da scuola superiore ma poi tutto il
piacere della lettura rischiava di sparire al ricordo delle fatiche
scolastiche…
E quindi fai una piega per la descrizione dei prof di scuola, un’altra per il
duello all’ultimo sangue al ‘tiro alla fune’, e poi ancora una per l’incidente
in moto (che da solo poteva essere già un piccolo racconto) o per il mutamento
dei costumi della società in fatto di aperitivi e anche per parlare solamente
del clima e poi….
Basterebbe questo (e forse anche meno) per farci apprezzare questo romanzo ed
invece aggiungeteci che il tutto è anche avvincente e funziona alla grande…
Stavolta non ci sono le ingenuità del primo romanzo di Biondillo (ndr. ‘Per cosa
si uccide’) dove tutto sembrava slegato quasi che l’autore si compiacesse da
solo dei suoi pezzi di bravura (come non ricordare le stupende descrizioni di
alcuni palazzi milanesi…) stavolta tutto è parte integrante dell’intreccio…
Funzionano anche i personaggi che perdono quasi completamente la loro
monotematicità… quasi tutti assumono spessore, complessità e sempre meno
possono essere descritti con un semplice aggettivo: dalla ex moglie sempre
bellissima ma adorabile anche per i suoi mille problemi e debolezze o al collega
di lavoro che non appare più il semplice ‘cazzone’ dalla battuta pronta ma
appunto quell’amico di cui tutti noi sentiamo la necessità
E funziona perfino la versione poliziottesca di un mr. Spock sui generis che
sembra molto meno simile ad una semplice caricatura… anche perchè il
vulcaniano arriva ad avere anche un cuore e perfino anche il senso
dell’umorismo!?!
Ma alla fine è Milano ad essere il vero pezzo vincente di tutta l’operazione…
ma non la solita stereotipata ‘Milano da bere’, qui è la città di un milanese
che la ama veramente: per i suoi palazzi, per i suoi quartieri, per il suo
dialetto, per i suoi parchi, i suoi monumenti e per i migranti dalle mille
culture che sono ormai gli unici a popolare le sue (e le nostre!) piazze…
E se nel finale ci si ritrova pure a commuoverci spettatori di un semplice gesto
d’affetto che il protagonista riceve vuol dire proprio che stavolta Biondillo ha
fatto proprio centro e non dobbiamo far altro che ringraziarlo!