Stoner Kebab ‘Chapter Zero’


(Dufresne 2005)

Ascoltando questi Stoner Kebab si direbbe che provengano da una cittadina sperduta in un deserto da qualche parte dell’Arizona o della California, e ci si stupisce quando invece si scopre che questo quartetto viene in realtà dalla Toscana.
‘Chapter Zero’ infatti è un album stoner con la esse maiuscola (lo si capisce anche dal nome; demenza pura, ideata dal batterista mentre era sbronzo), che richiama le classiche atmosfere di questo genere ed è pieno di influenze a partire dai Kyuss, passando per i Goblin Orange, fino ad arrivare agli olandesi 7Zuma7.
Questo ep è una mezz’ora in apnea che non lascia un secondo di respiro tra riff indiavolati, muri di suoni, chitarre pesanti e distorte, batteria incessante e ritmiche possenti.
I momenti migliori sono Cop song, la canzone d’apertura che grazie al suo riff martellante e ad un urlo lancinante turba l’animo dell’ascoltatore e lo trascina giù in un baratro, Amazing Aurakaria, che parte inzialmente con un riff ipnotico per poi sfociare in un ritmo massiccio il tutto accompagnato da assoli furibondi e versi urlati al microfono, e l’omonima Stoner Kebab una breve canzone costruita su di un battito incalzante il quale cresce progressivamente fino a sbottare in un caos di suoni.
‘Chapter Zero’ è una buona prova da parte di questi ragazzi, un disco che sicuramente saprà impressionare molti amanti di questo genere e non, forse per alcuni un po’ difficile da digerire, come lo deve essere un buon Kebab che si rispetti.

Voto: 7

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Autore: luca.ruffini1@tin.it