(Produzioni Musicali/Audioglobe 2006)
Dopo il disco d’esordio “Abitazione”, uscito nel 2001, ecco il ritorno sulle scene dei liguri Viclarsen con un album edito dall’etichetta Produzioni Musicali Autonome. La formazione vede schierati Luca Pagani, Massimo Bressan, Davide Ivaldi e Simone Perna, ai quali si aggiungono in veste di ospiti Olivier Manchion e Patrizia Oliva (quest’ultima presta la sua voce eterea per la divagazione dream-pop di Madame P). Tuttavia, più che sul numero e sulla varietà dei musicisti il disco si segnala per i diversi stili affrontati, una sorta di compendio dell’indie-rock “storico” italiano.
Vengono alla mente soprattutto i Massimo Volume, ad esempio in 50 corone e in Trasporto, ma anche i Marlene Kuntz in Kejko o gli Uzeda in Tre nuove stanze per la notte. Di solito non ho molta simpatia per chi preferisce guardare indietro piuttosto che avanti, ma i Viclarsen si concentrano soprattutto sulla qualità dei singoli brani e, in breve, la cosa funziona. Per rendersene conto è sufficiente dare un ascolto a Nero, nel quale si alternano passaggi ruvidi e diretti incentrati su voce basso batteria, a deliqui sognanti fatti di tastiere e chitarre sognanti. Il tutto all’insegna di testi in italiano calibrati alla perfezione.
Voto: 6
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Autore: maxosini@hotmail.com