Ricaine ‘The Clarity Of Distance’


(Ruminance / Chronowax 2005)

Non solo Chevreuil per la label francese Ruminance, che ha inserito nel suo catalogo anche un vecchio album del trio australiano Ricaine (scioltosi nel 2001), “The Clarity of Distance”, originariamente uscito per la Rubber Records nel lontano 1997: mossa azzardata ma azzeccata, visto che il disco in questione è un gioiellino di post/math rock realizzato a regola d’arte, e che nonostante l’età mantiene del tutto intatte potenza e freschezza.
In cabina di regia c’è Bob Weston, non significa nulla, ma in effetti l’influenza degli Shellac è predominante, assieme a quella dell’altra, primordiale creatura albiniana, vale a dire i Big Black: se dei primi riprendono la spigolosità e la precisione ingegneristica delle costruzioni chitarristiche, dagli altri ereditano non solo la potenza, ma anche il senso di angoscia e tensione continua caratteristico della band chicagoana: ottimi esempi l’iniziale …Of the Twilight league, impatto nichilista e un cantato a tratti glaciale a tratti posseduto da una furia impressionante, Last of the last e The man with the measured hands, ripetutamente sul punto di esplodere e invece sempre capaci di frenarsi sul più bello, per poi colpirti con una pioggia di decibel abrasivi proprio quando non te l’aspetti più.
Prevalgono gli attacchi sonori, specie con Trivial Pursuit, basso che pompa, Mainlanders, parentele strette col post hardcore e Rites of Spring tra le righe, e la conclusiva Broadmeadows line, tritolo che trasuda dal pentagramma; non manca però, specie nella seconda parte del disco, una raffinata ricerca sulla melodia che per certi versi ricorda qualcosa degli Slint di “Spiderland” (Polevault) e dei June of ’44 (l’ipnotica 12 X 6 ricorda molto Of Information And Belief dello splendido “Four Great Points”).
Sicuramente non aggiungerà nulla alla storia del rock degli Anni Novanta cosiddetto post (per intenderci Chicago, Louisville, dintorni ed eccezioni), ma sarebbe stato un vero peccato lasciar marcire nel dimenticatoio un disco, se non del tutto originale, comunque certamente valido e interessante, in poche parole da ascoltare: un grazie all’ottima Ruminance.

Voto: 8

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Autore: alealeale82@yahoo.it