(Autoproduzione 2005)
È sempre difficile parlare di gruppi più o meno emergenti. Non si ha mai l’esatta sensazione, ascoltando dischi ed autoproduzioni, di quanto le mancanze siano del gruppo all’origine oppure dipendano dalla fretta, dalla mancanza di moneta, o da chissà quali altri problemi. Tutto questo cappello introduttivo per dire che, francamente, questo lavoro dei Forty Moostachy, gruppo stoner di Vicenza, non mi piace granché. Partendo con ordine, la definizione stoner non calza proprio a pennello al gruppo. Derive stoner ce ne sono, soprattutto nelle code e nelle variazioni dei pezzi, ma per quanto riguarda la spina dorsale vera e propria dei pezzi questi si avvicinano più ad un canonico blues che allo stoner vero e proprio. Solo i suoni, in alcuni momenti, non sempre, buttano sul genere in se, mentre la voce è molto più blueseggiante che altro. Ma questi, appunto, potrebbero essere difetti di missaggio e registrazione. Diverso è il discorso per quanto riguarda i pezzi in quanto tali. Non brillano né per originalità né per trovate. I tre pezzi di questo “Demo 2004” lasciano molto perplessi. Che l’ossessività e la ripetitività siano uno dei fattori primi dello stoner è noto. Ma, senza pretendere le vette dei Kyuss, qui si eccede. Ad esempio, in The Man Is Running Fast la ripetitività del basso più che ossessione diventa noia!! In generale abbondano i clichè, sia nell’uso degli strumenti che in vena compositiva. Ripetendomi, come un’applicazione dello stoner al capostipite blues, con una fusione poco convincente. Naturalmente non è tutto brutto, anzi, c’è sicuramente del margine di crescita. Però credo sarebbe necessaria una maggiore creatività. E mi riservo l’ascolto dal vivo, che con questi gruppi stoner non si sa mai! Magari dal vivo sono dei fenomeni!
Voto: 4
Link correlati:official site
Autore: emmenne76@tele2.it