(F-Spin / Coraille / Rumblefish 2006)
Una voce che ricorda il Robert Smith degli esordi, mescolata a quelle sperimentazioni washingtoniane dei primi anni 80: in una parola hardcore; il tutto trapassato e stravolto dalla lezione ‘post’ dei Van Pelt, dei Lapse e dei Fugazi.
Il trio tedesco, attivo dal 1994, cade come una scheggia impazzita nel campo del post-rock mescolato all’hard-rock, quasi come han fatto di nascosto i nostrani The Death of Anna Karina un po’ di anni fa. L’attitudine qui è più melodica, anche se il botto è assicurato. Un disco che sa sfruttare le lezioni dei maestri: cavalcate progressive in crescendo (Half Frozen Peachjuice, Settle Down), cambi di tempo e stop al fulmicotone (Lunchbox), riff ripetitivi di chitarre che si sviluppano in distorsioni sinuose e ammiccanti (Fire), addirittura una ballatona con ricordi quasi grunge/metal che fa il verso agli linsuperati Slint (Dreams Humming).
Dieci canzoni in poco più di mezz’ora incastonate sul muro di chitarre e degli effetti che riescono a creare un paesaggio nel contempo caldo e freddo, desertico ma con qualche oasi di respiro, melodia mescolata alla cattiveria, shoegazing e hardcore in convivenza perfetta. Un delicato connubio tra melodia e rumore. Ottima riconferma.
Etichetta:
www.rumblefishdiy.org
My Space:
http://www.myspace.com/fluidtogas
Voto: 9
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Autore: taffey6977@gmail.com