D. Rosenboom, J.B. Floyd, T. Sankran ‘Suitable For Framing’

(Mutablemusic/Ird 2004)

Con
notevole ritardo rispetto alla data di pubblicazione parliamo
finalmente di questo CD, che da troppo tempo giaceva scacciato tra
pile di materiale, osservandomi di tanto in tanto con lo sguardo
sconsolato. Per fortuna poco importa in questo caso essere
perfettamente sincronizzati con i tempi discografici, sia perché
parliamo della ristampa di materiale risalente al 1975 e da tempo
out of print ma soprattutto perché abbiamo a che fare
con musica che facilmente sfugge alle rigide regole dell’attualità
per abitare la dimensione del classico (minore ?) senza tempo ma anche
senza regole; la stessa dimensione in cui dimorano ad esempio i
lavori di Conlon Nacanarrow, di Terry Riley o di Cecil
Taylor
. Testimonianza live di una serata di rara magia alla
Northern
Illinois University,
all’opera troviamo i due pianisti/compositori/accademici David
Rosenboom e J.B. Floyd con l’aggiunta in alcuni brani del
percussionista Trichy Sankaran alle prese con strumenti
esotico/esoterici quali mrdangam e kanjira per un flusso di note ed
emozioni che lasciano a bocca aperta. La lunghissima traccia iniziale
19/V75 vede i due
pianisti scatenare dopo una partenza sommessa un diluvio di patterns
di complessità e al contempo naturalezza estrema, con i
pianoforti che si sfidano, si osservano, danzano l’uno attorno
all’altro, note che scorrono come rivoli di mercurio in un saliscendi
tra le vette più alte e gli abissi più profondi, non
senza ritagliare incantevoli spazi di melodia e dolcezza che donano
calore umano, evitando così la trappola del freddo
virtuosismo fine a se stesso. Più conciso Patterns
For London,
con le sue strutture
melodiche spiraliformi. Il terzo brano propone un solo del
percussionista indiano, sapori d’oriente, ritmi che lentamente
crescono d’intensità e velocità per poi nel finale
stemperarsi tra le tastiere dei sopraggiunti americani. Di nuovo il
trio al completo e per tutta la durata del brano, in Is Art Is,
la composizione-improvvisazione più concitata del lavoro, con
vigorose cavalcate ritmiche che si rincorrono in lungo e in largo,
tra sostenute ripetizioni e improvvise variazioni con un gran lavoro
propulsivo dell’indiano, per un estenuante tour de force.
Disco semplicemente magnifico.

Voto: 8

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