(Dunya Records/Felmay 2006)
II koto è uno strumento verticale a forma di parallelepipedo dotato di una cassa di risonanza di quasi due metri e di una tavola armonica arcuata: le corde della stessa lunghezza si appoggiano a ponticelli mobili. Il suonatore si pone inginocchiato di fronte allo strumento e pizzica le corde con tre plettri di avorio fissati alle dita della mano destra mentre la sinistra abbellisce e modifica l’intonazione premendo la corda dietro il suo ponticello. La virtuosa Chieko Mori, alla sua seconda prova dopo una uscita per la Tzadik di John Zorn intitolata ‘Jumping Rabbit’ ci dà una lezione di incredibile e eccellente maestria nell’adoperarsi allo strumento confezionando ambienti di rara e delicata bellezza sonora. E ci riesce riuscendo a mostrare un approccio inusuale distante dai canoni classici allo strumento come in Light Updove la tecnica di esecuzione tradizionale giapponese si sposa con la canzone indiana e con l’improvvisazione vocale della Mori. Oppure in Chidori No Koyoku, brano della tradizione classica dell’ottocento che viene reinterpretato e riattualizzato grazie all’abilità della Mori E ancora su Kimono Dance dove il valzer e l’improvvisazione convolano a braccetto in una articolata danza sonico-rituale. In conclusione, uno splendido affresco di musicalità e cultura orientale da ascoltare e meditare.
Voto: 8
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