(Afe Records 2006)
L’oscurità è un cuore nero pulsante.
Umidità e calore, un tunnel sotterraneo in un cimitero
abbandonato; microfoni aperti a captare movimentazioni rispettose.
Anofele (progetto solista
di Adriano Scerna dei
Kar) e Logoplasm
(Paolo Ippoliti e
Laura Lovreglio)
raccolgono e riorganizzano il battito primordiale del luogo; stridori
pietrosi e sospiri affannosi compresi.
Tre
tracce.
Anofele
apre con cipiglio naturalista carico
di ellissi sonore, lo spazio acquista definizione e profondità
loppando su se stesso,
rabbrividente slancio neurale che la parola non concepisce; è
il corpo che risponde alle sollecitazioni.
Sentore di lingue
sconosciute nel loro operato.
L’originale
registrazione di campo separa i due gruppi reclamando a viva voce il
proprio spazio, collezione severa e preziosa di telluriche zone
d’ombra e più riflessivi attimi di introspettivo, terroso;
silenzio.
Un’invocazione/evocazione
muta e fiera.
A Logoplasm
s’affida la chiusura.
Un cupo antro
rituale appena sfiorato da un’impercettibile soffio elettronico;
esatta definizione di suono scosso da brividi.
Sintesi
preziosa, fluttuante groviglio
emozionale.
Bolla gassosa
sospesa a mezza altezza fra industrial e cut up acusmatico,
possibile (immaginaria) sintesi di un incontro/scontro fra Zoviet
France; Toshiya Tsunoda e Coil.
In poche parole;
ottimo.
Voto: 8
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