(Necro Files Music MCD 2005)
Questo gruppo di recente formazione debutta su etichetta lombarda dedita al metal. Le sei tracce fanno parte di un percorso narrativo musicale, un vero e propria concept album sull’ultimo istante di vita di un uomo morente.
Superata la prima traccia che è un intro strumentale, il gruppo ci mostra la propria identità. Loro si definiscono doom metal e le atmosfere ci sono grazie anche ai suoni elettronici che non sono una cattiva scelta. Tuttavia i Cathedral sono lontani; capisco la volontà ‘mortuaria’ ma manca l’energia nelle esplosioni, si fatica ad individuare la passione che nella descrizione della morte non può mancare. I brani si trascinano lenti e talvolta troppo lunghi non sostenuti da un’adeguata struttura dei brani. Tuttavia elementi positivi non mancano, alcuni riffs di sabbathiana memoria ci sono (vedi Aftermath), gli stacchi sono riusciti, gli assoli curati, i sampler azzeccati.
Nonostante la sua paranoica ripetitività forse la doppietta She Love in Death e Dark Matter è la parte che capisco di più. Si può senz’altro dire che andando avanti il disco migliora anche se 53 minuti sono davvero impegnativi.
Sicuramente tetri e ossessivi i Mortuum dovranno centrare più efficacemente la loro strada.
Voto: 5
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Autore: michelepan@katamail.com