Samurai Senza Tempo E Videogame Dal Sol Levante.
Di Ceresani Gualtiero
Il Giappone ci ha spesso proposto pellicole particolari e questo film horror di Ryuhei Kitamura non fa’ eccezione anzi…
La trama in breve. Nel mondo esistono 666 porte che ci collegano ad un’altra dimensione. In Giappone esiste il portale 444, la Foresta della Resurrezione; e, proprio in questo luogo, tra bande di yazuka, morti viventi, reincarnazioni, evasi e poliziotti psicotici, si riproporra’ l’eterna lotta tra il bene ed il male.
Versus e’ un film che non ha mezze misure, o lo si ama o lo si odia.
La pellicola diretta da Kitamura in realta’ e’ un non-film avendo voluto il regista focalizzare tutto il suo lavoro sulle scene e sulla spettacolarita’ delle situazioni il tutto a discapito della trama che di fatto risulta essere solo un pretesto per dare il via all’azione. Bisogna dire che l’idea per questo tipo di film il regista l’aveva gia’ portata sullo schermo nel 1997, con una pellicola amatoriale intitolata ‘Road to hell’, dove sono presenti in pratica tutti gli elementi di Versus: il tutto però epurato dal Wireworks, dalle scene di kung fu e dalle sparatorie. Quindi questa pellicola sembra una sorta di ampliamento del suo primo lavoro.
Kitamura all’uscita del film aveva dichiarato che il suo lavoro voleva essere una risposta al predominio che la Corea e Hong Kong avevano sul cinema action/horror asiatico, volendo di fatto dimostrare che anche in Giappone si potevano produrre opere valide di questo genere.
E così nel 2000 Versus inizia a comparire sugli schermi di mezzo mondo, (Italia esclusa ovviamente dove e’ stato proiettato solamente durante l’edizione 2001 del Fantafestival che si è aggiudicato per la regia), dando prova di essere uno dei piu’ fulgidi esempi di contaminazione di generi.
Il regista infatti pesca a piene mani dall’immaginario collettivo multimediale, costruendo una pastiche filmica di rara potenza visiva. Abbiamo allora rimandi a pellicole come ‘The Matrix’ (per l’abbigliamento del protagonista ed anche per l’effetto rallenty usato spesso nelle azioni piu’ frenetiche), al cinema Wuxia di Hong Kong (con personaggi che volano da tutte le parti); ai videogames con scene di combattimento che sembrano uscite direttamente dai vari Tekken o Soul Calibur; al cinema di John Woo (per l’utilizzo massiccio ed a volte parossistico delle armi da fuoco) fino ad arrivare in alcuni fermi immagine a ricordare la ipercineticita’ dei fumetti della Marvel Comics.
Kitamura non risparmia alcun artifizio visivo pur di rendere la velocita’ e la freneticita’ delle azioni che si susseguono senza soluzione di continuita’ sullo schermo. Usa sapientemente la steady-cam e non risparmia vorticosi giri circolari di macchina da presa intorno ai protagonisti in movimento.
I personaggi dal canto loro non sono altro che fantocci spersonalizzati compressi in questo meccanismo ad orologeria, basti dire che a nessuno di loro viene dato un nome per tutta la durata della pellicola! Gli attori svolgono sapientemente il loro lavoro pur non eccedendo in espressività.. Difficile notare differenze marcate tra le varie espressioni tanto è monocorde e piatta spesso la recitazione. Anche i due attori principali Tak Sagakuchi e Hideo Sasaki, protagonisti dell’eterna lotta tra il bene e il male, non si distaccano da questo trend recitativo. L’unica menzione d’onore ci sentiamo di farla per Kenji Matsuda la cui performance come capo psicotico/schizofrenico della banda di Yakuza lascia sicuramente il segno.
La location principale sebbene non originale (basti ricordare i vari ‘The Blair witch project’, ‘La casa’ etc..) ed estremamente economica, fornisce la cornice perfetta per questo tour de force visivo, donando alla pellicola anche un senso di mistero e di inquietudine che il regista in alcun punti sà ben sfruttare.
Il punto debole principale della pellicola in realtà è la trama, decisamente sconclusionata e piena di non-sense. Indubbiamente come abbiamo già detto il film è basato sul resto e non sulla storia che però si dimostra irritante per la sua inconsistenza. Tra personaggi inutile che spuntano dal nulla, accadimenti che si verificano senza alcun senso logico e che vengono poi contraddetti nel corso del film, ce se sarebbe molto da disquisire.
Notevoli invece sono gli effetti speciali non digitali e gli elementi gore di cui è intrisa la pellicola. Il regista spesso li condisce con tocchi di humour nero e di commedia decisamente ben riusciti.
La colonna sonora è accattivante e come in ogni action movie che si rispetti estremamente ritmata e godibile, un vero peccato che sia difficilmente reperibile.
In definitiva una pellicola che nonostante due grossi difetti (trama e recitazione) è comunque da vedere perchè non lascia sicuramente indifferenti, se poi si considera il basso budget avuto da Kitamura a disposizione per girare il film (si è sempre parlato di una cifra assolutamente irrisoria) si potrebbe parlare quasi di risultato miracoloso.
Il film sarà presto disponibile anche per il mercato italiano grazie alla Gargoyle Video che lo proporra’ in dvd per ottobre 2006.
Per visionare il trailer:
http://poll.imdb.com/title/tt0275773/trailers
Abbiamo parlato di:
Versus
Diretto da Ryuhei Kitamura
Genere:action/horror
Giappone 2000