(Ashmatic Kitty/Wide 2006)
Ottimo colpo in casa Ashmatic Kitty che ci regala un’uscita che potrebbe risollevare le sorti dell’asfittica scena indie grazie a questa Shara Worden aka My Brightest Diamond che in certi passaggi potrebbe ma forse non vorrebbe ricordare Pj Harvey e che in altri può avvicinarsi a Francois Breut per le folate jazz e Nina Nastasia per l’approcio cantautorale.
Collaboratrice di Sufjan Stevens, nipote di un chitarrista evangelista, figlia di un campione nazionale di fisarmonica e di un’organista di chiesa, dopo aver frequentato la University of North Texas si sposta in quel di New York per studiare opera nell’Upper West Side fino ad arrivare ad incidere questo piccolo gioiellino.
Si parte subito in quarta con Something Of An End sorretta dalla possente voce di Shara, orchestrata superbamente, teatrale al punto giusto (diciamo non distante da una versione female di Antony And The Johnsons ). In tutto il lavoro non c’è una nota stonata e questo grazie all’eterogeneità della proposta; si va dalla delicata Gone Away (roba da luci soffuse e carezze rubate) a Freakout, pezzo sperimentale e pseudorumorista che potrebbe piacere a Mike Patton.
E poi ancora The Good & The Bad Guy molto classicheggiante e anni ’50 che sarebbe stata benissimo nella colonna sonora di Magnolia firmata da Aimee Mann per il suo incedere malinconico, Golden Star che lambisce territori più pop (quasi un potenziale singolo per la maggior immediatezza rispetto al resto dell’album).
Non è il caso di parlare di next big thing o di spellarsi le mani però la ragazza ha dei buoni numeri e riesce a distinguersi in mezzo ad una pletora di lavori anonimi o scarsamente originali…brava Shara!
Voto: 8
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Autore: leonardzelig@tiscali.it