(Small Voices 2006)
Fondamentalmente dub; oscuro ed orientaleggiante.
I 3EEM (Valerio Zucca Paul, Danilo Corgnati;
Fabrizio Bazzoni) sparano via sei numeri sottilmente
lisergici.
Il bersaglio viene centrato una volta su due con sconcertante
alternanza di risultati ma non è un problema questo.
La formula dei 3EEM pare difatti ancora in pieno rodaggio ed il
beneficio del dubbio in questo caso è ampiamente applicabile.
L’iniziale Reverse si presenta fieramente, tutta una serie
di pose frontali niente male; epica e sottilmente alienata.
La chitarra frusta, il sax inscena melodie da incantatore di
serpenti e tutto procede per il meglio.
Promozione piena anche per In
The Beginning It Was An Accordion,
dritta e circolare, tutta fraseggi di sax quasi in loop ed una
chitarra che svisa ed arpeggia in pieno conflitto con i tagli
metallici della ritmica; bella veramente questa!
Funziona, e molto, la chitarra aggressiva e circolare di
Danilo Corgnati; bello il suo mediare formule post rock con
disarmonie circolari molto lisergia inglese inizi anni novanta
(Strobe?).
Il sax da parte
sua convince pienamente quando si getta a corpo morto su fasi
oniriche intrise di sottile vena psicotica disadorna (Jewel Case),
meno senz’altro quando si limita a far da sfondo svolazzante
(compaiono allora patine etniche ovvie ed evitabili).
Materia buona su
cui lavorare se ne intravede, ora si tratta di decidere dove
affondare la lama.
Magari abbandonare
gli eccessivi aromi estetizzanti Massive Attack non sarebbe un
male, scrollarsi di dosso quel sentore antiquato da musica di fine
millennio; evitare la canonica sfilata di pose molto Dolce e
Gabbana che contraddistinguono il gruppo inglese.
Non fatevi fregare
ragazzi; osate!
E magari alzate la
chitarra nel mix generale, chissà che succederebbe se vi
lasciaste travolgere dai marosi elettrici del vostro Danilo?
Inizio; benvenuti!
Alla prossima.
Voto: 6
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