Zeta Zero ‘Ripartire Da Zero’


( Blend’r/Self distribuzione 2005)

Gli Zeta Zero sono in realtà due musicisti dalle notevoli esperienze passate, che non stiamo qui ad elencare, perché farebbe torto alla compiutezza del lavoro di cui in questo momento parliamo. “Ripartire Da Zero” appare come un’efficace metafora della difficile carriera che i musicisti non turnisti possono vivere in Italia, soprattutto se non si piegano alle mode del momento (che sia il reggae, lo ska o il fast brit rock) o non si adeguano alla ricerca del singolone per sfondare. Chiunque si estranei da queste regole deve rassegnarsi ogni tanto a ripartire da zero, che però proprio zero non è, fruttando un bagaglio artistico e d’esperienza importante. Che in questo caso si vede tutto. Fin dalla title track si capisce di avere in mano un disco di pop ottimo, ben suonato, composto ed arrangiato. Ma di quel pop che ha un qualcosa in più, spesso anche rispetto al rock di scarsa fattura. Per intenderci, sulla scia del primo Daniele Silvestri o di Max Gazzè, in cui la fusione musica/testo è sempre votata allo scannamento delle banalità senza per questo rivolgersi ad orecchie troppo orientate verso un genere. Molto altro si trova in questo disco, da Battiato ai dischi buoni dei Tiromancino, ancora più calzante nel caso di specie forse Riccardo Sinigallia. Stupiscono piacevolmente di questo cd i suoni, la capacità di essere orecchiabili, come in Amore Al Buio o Elena, senza ganci troppo spudorati o sputtanati. Ben suonato dicevamo, ma anche con un ottima produzione. Con in più il pregio, fondamentale in una scelta musicale simile, della brevità totale. Speriamo passino un po’ in tv, così da levare spazio al pop becero di certi italioti e anglicani.

Voto: 7

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Autore: emmenne76@tele2.it