(Kemado Records/Wide 2006)
L’ultima recensione dell’ultimo album dei The Fever. La corsa è finita con un commiato ai fan per il supporto ricevuto nei cinque anni di carriera, giusto un attimo dopo aver mandato agli annali queste sedici tracce. Per iniziare: “In The City Of Sleep”, non è l’album modaiolo, quello del momento, quello funkeggiante, quello post- , pre-, new-, quello a dare un seguito a “Red Bedroom”del 2004. Potrebbe esserlo visto che, da una parte, Redhead, The Secret e Crying Wolf sono (i) singoli a tutti gli effetti. I The Fever scorrono energicamente le sei corde digitando anche qualche tasto del blues, per poi variare il copione con inserti di xilofono, organo e marimba. Ma è sempre e semplicemente Pop/Rock: in modo epico e melodico, a tratti pure beatlesiano in Circus Girl. Dall’altra: Curtains, Waiting for the Centipede, Magnus quel copione lo stralciano proprio. Più filastrocche, favole musicate, walzer scomposti che brani, così cinematografiamente felliniani, così da immaginario circense e così eterogenicamente Pop e Rock.
Voto: 7
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Autore: carbeman@virgilio.it