(Asphodel/Wide 2006)
Un package curato e invitante, un cd audio che esaurisce tutta la capienza minuti e un dvd audio-video, fatto prevalentemente di frames fotografici messi in sequenza casuale, a corredare umori. L’approccio sarebbe dei più invitanti se non fosse per il timore, oramai divenuto tale, che queste operazioni si focalizzino, oramai quasi puntualmente, nel concettuale e nel criptico, perdendo di vista il fattore emozionale, che poi è, o perlomeno dovrebbe essere, il vero obiettivo di tutta la faccenda musica, elettronica inclusa. Questo cofanetto è il frutto dell’ennesima collaborazione della tedesca Auntye Greie, questa volta con la visual designer Sue Costabile. Per ciò che concerne il lato esclusivamente sonoro, le paure nutrite, di cui sopra, ad un primo approccio si risvegliano in pieno, ma ad una metabolizzazione successiva, però, si chiarificano man mano gli intenti e, soprattutto, i temi ed i fili conduttori squisitamente stilistici. AGF è una veterana del suono digitale e la musica di questo “Mini Movies” non è certo da intendersi come una sterile speculazione di cifre minimal glitch, come non sono da intendersi forzature furbesche i random e tutte le incongruenze ritmiche e strutturali. Questo è un percorso musicale, pur nel suo essere naturalmente criptico, che rivela coordinazioni volontariamente vicine alla forma canzone, con attitudini che richiamano in più di un episodio paralleli con l’improvvisazione jazzistica, e non solo per la presenza di suoni familiari all’universo jazz. Un lavoro ben congeniato, suggestivo, forte del cantato algido e algoritmico di Auntye, un lavoro che sa osare e che sa intrigare, pur senza perdere di personalità, un lavoro da sviscerare attentamente, che mostra fascino nella sua non immediatezza e che conferma di nuovo la classe di un’artista dalle grosse potenzialità.
Voto: 7
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