(Empyrean/Wide 2006)
Stavolta è diverso! Proclamano le note stampa allegate all’ultimo disco dell’ex Cardinal, Eric Matthews. Dove la diversità sarebbe legata alla maggiore ricchezza sonora del set rispetto al passato. In realtà la cosa stupefacente è che la relativamente ricca strumentazione che orna queste diciassette ballate al confine tra pop, soul e vellutata musica da intrattenimento, sia opera dello stesso autore e produttore che si cimenta con chitarre, batteria, basso, trombe, clarinetti e chi più ne ha ne metta. Dato a Matthews quanto merita sul piano della perizia musicale va detto dello strumento più rilevante, almeno a detta degli estimatori, a disposizione dell’autore dell’Oregon, la voce, appunto, utilizzata come strumento ma – parere personalissimo – monocorde e poco emozionante. Un problema non da poco per un disco del genere che infatti rende improbo compito il distinguere una canzone dall’altra. Nel terzo disco solista per Matthews, senza contare l’Ep dello scorso anno, in più di un lustro, emergono comunque Gold e la pianistica The fly.
Dopo settanta minuti il sospetto a proposito dell’ultima fatica di Matthews è il seguente: l’ex Cardinal si sarebbe potuto forse giovare di qualche mano amica, visto che la voce, gli arrangiamenti, i suoni risultano infine piatti e uniformi?
Musica che magari si ascolta con piacere e rispetto ma che raramente emoziona.
Voto: 4
Link correlati:Empyrean Records
Autore: sergio.sparapani@libero.it