(Wallace Records/Audioglobe 2006)
Xabier Iriondo (Polvere
e A Short Apnea tanto per fare dei nomi…) e Roberto
Bertacchini (Starfuckers / Sinistri) sanciscono con
questa uscita il termine (sigh!) della “Mail Series”
prodotta dalla Wallace.
Iriondo di questa serie
(splendida!) è stato mattatore sul
serio (compare sei volte su dieci, e non è che si limiti
soltanto a comparire sia chiaro…), Bertacchini invece è
l’uomo giusto per accompagnare la calata del sipario, scandisce gli
ultimi battiti; conduce idealmente verso l’uscita.
Chiude le
finestre, gira la chiave nella porta.
20 minuti popolati da spettri, di
quelli che possono metter paura davvero.
Fantasmi che affiorano;
reperti.
Blues destrutturato (mica tanto…un accordo nel secondo
pezzo ti strappa il cuore lasciandosi dietro odor di terra
bagnata…), epilessie al limitare degli Swans più
catatonici (e famelici);
improvvisazione radicale.
Tutto scheletrico; forse soltanto
immaginato.
In venti minuti macinano una serie di ideuzze che
ad un altro gruppo basterebbero per campar di lusso almeno un paio di
anni!
Xabier armeggia krauto tosto con chitarra,
table guitar ed elettronica varia, Bertacchini siede dietro le pelli;
unico ed incredibile (Teo Macero armato di bacchette…).
C’è
calore in queste pause di suono asincrono.
Tensione e silenzi,
piccoli sfregi armonici come soffio; randellar di cervella più
che di muscoli.
Il veliero in copertina affonda, l’equipaggio è
tutto in salvo.
Piccolo capolavoro color dell’oro.
Voto: 8
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