(Columbia 2006)
Saliti alla ribalta tre anni fa con l’omonimo album esordio, i Kasabian, quartetto inglese di Leicester capitanato dal cantante Tom Meighan, provano con questo “Empire” a bissare il successo di critica e pubblico ottenuto con la precedente raccolta.
I brani che compongono la track-list si rivelano un azzeccato miscuglio di pop-rock di stampo sixties (Rolling Stones, Beatles) ed elettronica (Primal Scream, Chemical Brothers), senza dimenticare un pizzico di glam (Bowie, T-Rex). Tutti questi elementi coagulano nelle articolate strutture di brani come Shoot The Runner, un boogie à la Mark Bolan su cui si innesta un ponte di matrice disco, Me Plus One, col suo irresistibile giro arabeggiante di tastiere, Sun Rise Light Flies, che mescola suggestioni psichedeliche anni ’60 ed orchestrazioni sintetiche o nell’incalzante Stuntman.
Alla martellante Aponea (praticamente un pezzo tecno), fa da contraltare, con il suo bell’arpeggio acustico, la tenera e beatlesiana British Legion; la conclusiva The Doberman, invece, parte ammiccando agli Oasis e finisce quasi con l’omaggiare Morricone (il solo di tromba “spagnoleggiante”).
Alla fine della fiera, l’ascoltatore si trova tra le mani un gran bel disco, in cui i brani si susseguono con scioltezza, senza incongruenze stilistiche, filler o cadute di tono; l’insieme è compatto, ancora più a fuoco del precedente album di debutto, e si contraddistingue, oltre che per l’ottima produzione di Jim Abiss e degli stessi Kasabian, anche per gli arrangiamenti, ben calibrati e mai stucchevoli. Ottimo.
Voto: 8
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