(Solponticello
2004)
Avevamo
lasciato il chitarrista di Athens, Georgia Kyle Dawkins con
l’album solista “Walls
Became The World” in cui univa in
maniera frenetica musica elettronica, atmosfere Morriconiane,
folk e tanto altro ancora. Un’autentica palla pazza di stili ed
emozioni, incessante, estenuante ma anche un sacco divertente. Con
ancora nelle orecchie i suoni di quel disco fa ora una certa
impressione ritrovare Dawkins alle prese con il Georgia Guitar
Quartet, progetto condiviso con gli altri chitarristi Brian Smith,
Jason Solomon e Phil Snyder. Quattro signoroni della chitarra,
rigorosamente di nero vestiti, schierati perfettamente allineati e con fare serioso
di fronte al pubblico nelle esibizioni live e
con tanto di curriculum accademici alle spalle. Qui non si scherza,
al bando frizzi e lazzi, e libero spazio a tanta sostanza tecnica tutta volta a
reinterpretare per chitarra acustica momenti della musica classica e
contemporanea. Senza però disdegnare la musica pop dato che
tra le influenze del quartetto ci sono anche i nomi di Led
Zeppelin e Radiohead. Tra le ambizioni future inoltre
quella di collaborare con i concittadini R.E.M. Un
lavoro certosino di arrangiamenti e riadattamenti che in questo disco
utilizza come materia prima le musiche di Ravel, Chopin,
Milhaud, Grieg e Ginastera, attingendo ad alcune
delle melodie più famose dei compositori (ad esempio gli studi
per pianoforte Op. 10 di Chopin e la samba Brazileira
di Milhaud). C’è anche spazio per delle composizioni
originali, Five Character Pieces, scritte da Jason Solomon e
influenzate da Ravel, dal valzer e dall’utilizzo di elementi
aleatori. Che altro dire? Le note del CD sono piene zeppe di dettagli
più o meno tecnici sui singoli pezzi, che intimoriscono non
poco chi dispone di una cultura musicale abbastanza approssimativa.
Il risultato è comunque indubbiamente piacevole, ma di una
piacevolezza abbastanza salottiera e formale, eseguito con una tecnica che
definire mostruosa può sembrare riduttivo. Tutto perfetto,
privo di sbavature, impeccabile. Anche troppo.
Voto: 6
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